Rassegna storica del Risorgimento

AUSTRIA ; BUBNA FERDINAND ANTONIN ; MANZI TITO ; METTERNICH - W
anno <1942>   pagina <44>
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Pietro Prorotti.
fa palesemente cenno nella sua lettera al Bulina del 18 dicembre 1821; scriveva in essa:
Mi è finalmente permesso scrìvervi in quello stato di calma che il vostro silenzio crudele mi aveva causato; indipendentemente dal prezzo infinito che io metto alla continuazione della vostra benevolenza per me, e delle pene conseguentemente assai vive che causami tutto quanto me ne può far dubitare un istante, pensate generale, che dacché ogni rapporto diretto è cessato dalla parte di Vienna con me, non mi resta più che il vostro per sapere dove sono, ciò che sono ed a che punto sono arrivato. Il vostro [silenzio allarma jdunque il mio cuore e la mia ragione assieme e voi siete doppiamente crudele quando ne prolungate così a lungo le sofferenze...
Circa la fine anche di questo indiretto servizio d'informazione, ben scarse sono le notizie che abbiamo potuto raccogliere dagli atti esami­nati. I rapporti e le lettere del Manzi giungono nella Divisione Provincie lombardo venete della Cancelleria di Stato solo fino al termine del 1821. Negli allegati dei conteggi dei fondi segreti, si trova però che egli ricevette importi fino all'ottobre 1824: nei conteggi circa i fondi segreti assegnati per la distribuzione al generale Bubna, eseguiti dopo la sua morte, per il periodo che va dal novembre 1824 fino1 al giugno 1825 (mese del suo decesso), non si trova registrato alcun importo a favore del Manzi. Anche gli Indici degli oggetti di polizia e degli Atti di gabinetto nulla contengono su di lui in quegli anni; solo nello Indice dei primi per il 1835, si fa cenno ad una richiesta sua di poter godere per la minaccia del colera della pensione largitagli fino allora a Firenze dall'Imperatore, anche negli i. r. Stati. Tale domanda deve essere stata accolta, giacché la i. r. Legazione di Firenze veniva autorizzata a rilasciare al Manzi a sua scelta un passaporto per Venezia, Gorizia, Lubiana. Nelle divisioni Firenze e Rapporti della Cancel­leria di Stato e Varia son pure contenuti altri dati sugli ultimi anni della vita del Manzi. Da essi si apprende che egli aveva nel 1832 espresso il desiderio di avere un'udienza dall'Imperatore, desiderio accolto favo­revolmente dal Mettermeli; dagli atti però non si può conoscere se esso abbia avuto effettivamente luogo. In occasione della morte dell'Impe­ratore Francesco, Tito Manzi inviava una lettera, alla quale rispose la Cancelleria di Stato.
L'ambasciatore austriaco conte Senft in un rapporto datato da Firenze il 5 luglio 1836, annunciava la morte di Tito Manzi. In altro del 9 di quello stesso mese al conte Mercy, Consigliere aulico della Can­celleria di Stato, con la quale gli si comunicava tale decesso, trasmet­teva pure una lettera di un amico intimo del morto, con la quale venivano comunicate alla Cancelleria le sue ultime volontà. In data