Rassegna storica del Risorgimento
SARDEGNA (REGNO DI)
anno
<
1942
>
pagina
<
52
>
52 Eugenio Passamonti
l'assetto che avrebbe potuto avere 1*Africa settentrionale, se si fossero lasciate mani libere alla monarchia orleanista. La quale, contemporaneamente a Tunisi, mirava al Marocco, approfittando dell'aiuto, da questo prestato al ribelle algerino. E proprio in quel volger di tempo erano così preoccupanti le manovre dell7 imperialismo francese, non solo nelle terre meridionali del Mediterraneo, ma nelle Americhe, e ncil' Oceania,1) che conveniva a Londra impedire, con tutti i modi e con tutti i mezzi che fosse effettuata la conquista della Tunisia dal Governo parigino, se non voleva vedere compromessa, irrimediabilmente, la sua politica mediterranea che aveva, di recente, salvata dalla duplice minaccia russa e francese. Cattivandosi la fiducia del Bardo, con il dimostrare che essa sola veramente intendeva ed attuava lo statu quo del dominio degli Husseiniti, Londra mirava a conquistare un indiscutibile predominio in questa regione dell'Africa settentrionale, tutelando, con i suoi, gli interessi delle altre nazioni che avevano in Tunisi più. di un motivo per non tollerare che ne fosse alterata la costituzione interna ed esterna. E gli Stati Sardi, i quali, fin dal 1816, erano strettamente uniti al Regno Britannico, in tutte le loro relazioni sia con l'Algeria, sia con la Tunisia e la Tripolitania, e che, con il Bardo, non avevano quasi mai concluso trattati e convenzioni senza che il Foreign Office direttamente non vi avesse avuto parte, esercitandovi una influenza conciliatrice, dovevano, di conseguenza, in questo difficile momento della loro attività nella Reggenza, desiderare che la Gran Bretagna, fattane consapevole, si adoperasse per risolvere, con il suo prestigio, la vertenza, nel modo che comportava la dignità del Piemonte e della sua Dinastia.
IL
Il 13 ottobre 1843 il Pollone riceveva riservatissime istruzioni dal La Margherita sul modo, con cui doveva partecipare al Governo inglese la vertenza sorta con il Bey di Tunisi; indicargli quale sarebbe stata la condotta, che Torino intendeva di seguire, ed esplorare, da un lato, quale accoglienza avrebbe fatta il Foreign Onice alle deliberazioni sarde, dall'altro, quale sarebbe stata la possibile collaborazione ira i due governi. Il ministro degli esteri piemontese, presi gli ordini da Carlo Alberto,
') TOTTREAU DANGIN P.,; Jf'ùàoire de la Monarchie de Jaillet, op. cit., voL V, pp. 389 eegg.; GUIZOT M Mémoircs, op. cit, voi. VII, pp. 90 segg.; STEBN A., Gesclti-chie Europa voti 1830 bis 1848, op. cit., voi. Ili, pp. 61 segg., 66 segg.; CLAPHAM J. H., Grcat tirhain and Frve Trade, in Cambridge Modrm Hìstory, op. ci!., voi. XI- pp. 35.