Rassegna storica del Risorgimento
ORTALLI ERMENEGILDO ; SISMONDI, JEAN CHARLES L?ONARD SIMONDE DE
anno
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1942
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pagina
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243
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VARIETÀ, RASSEGNE E DISCUSSIONI
LETTERE DI ERMENEGILDO ORTALLI AL SISMONDI
Ermenegildo Ortalli. dopo avere fatto parte della Deputazione, composta di Pasquale Berghini, di Luigi Mussi e del Riva, che si presentò a Maria Luisa di Parma, consigliandola a istituire un Governo Provvisorio, presieduto da lei medesima, per reggere lo Stato fino a che i destini d* Italia fossero compiuti , e dopo essere stato aggregato, per designazione unanime degli studenti, insieme con il prof. Macedonio Melloni, allo stesso Governo Provvisorio ereato dal Consesso Civico,J) costretto ad esulare, dopo avere soggiornato per qualche tempo in Corsica e quindi brevemente in Francia, si rifugiò in Svizzera, dove, come tutti gli altri profughi, entrò in relazione con l'amico dell* Italia e degli Italiani, Giovan Carlo Leonardo Simond de Sismondi.
L'epistolario che noi riportiamo ha inizio proprio alla distanza di pochi giorni dalla infelice spedizione della Savoia, che fece rincrudire le persecuzioni delle diverse polizie contro gli esuli e consigliò al Sismondi di scrivere i noti Gonseils aux patrioti' réfugiés, i quali furono causa di tante polemiche e non mancarono di provocare numerosi rilievi anche da parte degli emigrati amici del Ginevrino.
Già l'Ortalli, dopo avere espresso la convinzione che quel fallito tentativo avesse fatalmente allontanato le speranze che erano di molto rinverdite dopo gli avvenimenti di Spagna, disperando, sul momento, della resurrezione della Patria, aveva chiesto, per mezzo dell'amico e compagno di sventura Filippo Ugoni, qualche commendatizia al Sismondi per 1* Inghilterra, dove aveva deciso di passare gli ultimi anni, impiegandosi sia nel commercio, sia facendo fruttare i talenti suoi letterari.2) Ora, a distanza di pochi giorni, il 28 febbraio scriveva direttamente perchè gli fosse facilitato il passaporto per Parigi e gli fosse consentito di attendere tale documento, piuttosto che a Losanna, a Ginevra, da dove era stato respinto, dopo gli ultimi avvenimenti della Savoia.
Io non ho preso parte alcuna scrive agli ultimi infittisti avvenimenti., e quindi mi trovo in un caso degno di eccezione. Non già che io disapprovi le ragioni del tentativo: sono emigrato io pure per gli stessi principi che lo hanno determinato; ma non ho mai fidato nel suo buon successo, perchè sempre mi è apparino inopportuno il momento, ed ho giudicato insufficienti i mezzi a conseguire un tanto scopo. Parevami che colla punta di un ago si volesse dar leva ad un macigno. Io le dico queste cose per mostrarle che, sempre fedele alle mie opinioni, è di fatto perà che ora mi sono tenuto alieno da ogni manifesta partecipazione agli ultimi avvenimenti; e- se alcuna parte vi ho presa, è stato solamente per disapprovare e sconsigliare, quanto era in me, un tentativo che si presentavo sótto sì contrari auspici (leu. 1).
Ma nonostante i buoni uffici del Sismondi, presso il quale sperava di recarsi prima di partire per l'Inghilterra, per avere da lui dei consigli dei quali sicuramente non gli sarebbe stato avaro (leti. 2), l'Or talli non potè ottenere lo sperato e promesso
J-) CASA E., / moti rivoluzionari accaduti in Parma nel 1831, Parma, Tip. G. Ferrati, 1895, pp. 42-44.
2) CALAMARI G., Lettere di Camillo e Filippo Ugoni al Sismondi, in Rassegna Storica del Risorgimento, a. XXIV, fase. V, maggio 1938-XVI, lett. VI del 21 febbraio 1834.