Rassegna storica del Risorgimento

ORTALLI ERMENEGILDO ; SISMONDI, JEAN CHARLES L?ONARD SIMONDE DE
anno <1942>   pagina <247>
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Lettere di Ermenegildo Oriaìli al Sismondi 247
.-,. . . ., Berna, 21 marzo 1834.
xTregiat0 Signor Sismondi.
Il dirle quanta gratitudine sia in me verso di Lei. per le gentilezze che Le è pia­ciuto di usarmi, e il renderne le dovute grazie, credo sien cose superflue: perchè la cortesia è connaturale alla bontà ed eccellenza dell'animo suo: animo poi ben rozzo dovrebbe essere il mio, se non sapessi apprezzare queste sue nobili qualità, e potessi non sentire la più viva riconoscenza di quanto Ella ha fatto a favor mio.
Le dirò bensì, che a tante obbligazioni mie verso di Lei questa pure si aggiunge di dovere alla sua valida mediazione il potere forse ben presto uscire dell'impaccio in cui mi trovo. H Sigr Ambasciatore mi ha ricevuto colla massima bontà e cordialità, promettendomi che fra dieci o dodici giorni probabilmente egU si troverà autorizzato a rilasciarmi un passaporto, onde potere Uberamente entrare in Francia, attraversando anche la parte occidentale della Svizzera, da questa città di Berna fino a Ginevra. Talché se io potrò ancora tornare in cotesta pur deliziosa città, una delle mie principali soddisfazioni, o a meglio dire la prima sarà quella di potere riverire in persona, e rin­graziare di bel nuovo la S. V. da cui pure vorrei avere alcuni consigli, prima di passare in Inghilterra, de' quali sicuramente Ella non vorrà essermi avaro.
La prego di volere presentare i miei omaggi alla tanto cortese ed amabile Signora Sismondi, ed a gradire Ella pure le sincere proteste della mia profonda stima e devozione.
Devot* obbligatmo Servo Monsieur E. Ortalli.
Monsieur Sismond De Sismondi a Genève pour Chene
Berna, 31 marzo (1834).
ni.
Pregiat,ao Signor Sismondi.
Ma ella è proprio così, per quanto strana le possa parere hi cosa. L'Ambasciatore francese, checché abbia detto o promesso ai Signori Consiglieri di Stato a Ginevra (come mi annunziarono anche i Sigri Cramer e Rigaud) non ha l'arbitrio di rilasciare alcun passaporto a nessun Italiano, qualunque aleno le sue particolari circostanze, la condizione, e la condotta. Sabba to scorso mi recai alla cancelleria, e il segretario mi fece vedere il quaderno, che mi riguardava, contenente la copia della lettera scritta da lui stesso al Ministero per ottenere l'autorizzazione dì darne uno a me, dietro la potentissima raccomandazione di Lei. Soggiunge però che era stato scritto anche pel conto di tutti i Rifugiati in generale, e che anzi quanto ai Polacchi era già stata data una risposta: di qual tenore non so. Intanto mi conviene rimanere contro mia voglia qui in Berna, aspettando, chi sa ancora per quanto tempo. Duolmenc assai, e non è certo l'ultima fralle ragioni, quella di non potere accettare il tanto gentile invito che Ella si degna di farmi.
La prego di accettare i miei sinceri ringraziamenti, e le proteste della mia pro­fonda stima, che avrò poi il bene, si tosto che mi verrà fatto, di rassegnarle in persona. Voglia anche avere la bontà di dire per me mille cose a M Sismondi.
Devot1"0 ed obbligata0 Servo Monsieur E. Ortalli.
M. Sismond De Sismondi Genève pour Chene.