Rassegna storica del Risorgimento
ORTALLI ERMENEGILDO ; SISMONDI, JEAN CHARLES L?ONARD SIMONDE DE
anno
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1942
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pagina
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252
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252 Giuseppe Calamari
scorsa pur ora molte partì della preziosa sua storia, con un intento particolare, e specialmente quelle che riguardano il dominio tedesco in Italia, fin dalla lega lombarda. Tutti gli sforzi d'una libertà nascente e progressiva, tutti quelli d'una liberta decrescente e moritura, che lascia nel sangue de1 suoi difensori un'ultima protesta contro la tirannia prevalente trovano grazia, /avere e ricompensa di lode presso di lei. Perchè dunque non li troveranno ugualmente coloro che, soldati d'avanguardia della riabilitazione Italiana, dell'emancipazione europea dei popoli, si getteranno a corpo perduto contro i loro.nemici? Che i fuorusciti vi prendano parte, o no, che siano anche essi che promovano questo fatto, perchè dovremo chiamarlo un delitto ? L'eroismo, il sacrificio, l'abnegazione sono sempre ammirabili: dal successo non pud giudicarsi della ragione: senza rischio non si può tentare mai nulla; senza molte pruove fallaci, senza l'esperienza de* disastri non si perviene al trionfo: gli stessi disastri non sono senza qualche buon trotto d'esperienza, senza seme di vendetta. Se non si dovesse tentare nulla che a colpo sicuro, la sicurezza non avendosi mai, non si tenterebbe mai nulla.
Io non credo, né il mio discredere è privo di fondamenta, che gli emigrati cospirino né che abbiano mai cospirato contro alcuno de* Governi Svizzeri, presa la parola in senso stretto. Ma ora tutti i popoli cospirano insieme. I giornali Francesi cospirano contro i Tori d'Inghilterra, e contro i Principi d'Italia; gli Alemanni cospirano coi francesi contro la confederazione, contro Luigi Filippo, contro il Re di Prussia, i Polacchi contro Nicolò e contro l'Imperatore d'Austria e via discorrendo. Cospirano cogli scritti, cospirano colle amicizie, colle corrispondenze, cogl' intenti, coli" unanimità de* pensieri, non fosse altro, quando manca l'azione. Il rifugiato è di natura poi non solo cittadino del suo paese, ma cittadino europeo, egli è soldato della libertà. Ora potrà egli farsi un delitto a lui se simpatizza piuttosto col tal uomo o col tal cantone, che col tal altro Cantone o col tal altro uomo? Se egli si trova più all'unisono coi pensieri e col sistema d'un tal giornale, che col sistema d'un altro ? Il rifugiato, parla, discute, applaude secondo le sue opinioni, secondo i suoi principii, né so qual colpa se gli possa imputare per questo, anche quando gli avvenga di avere il torto. Una setta, per es., riunisce gli uomini di diverse Nazioni in vista di un solo scopo ? politicamente parlando chi ne fa un delitto ai settari ? Eppure il carbonaro svizzero cospira col carbonaro francese. Ma c'è di più, il rifugiato Italiano nelle giornate di luglio s'è battuto contro Carlo X; chi mai glielo ha apposto a colpa? Luigi Filippo lo ha decorato della croce di luglio, se fu ferito. La ragione del buon successo, non potrebbe mai apporsi come ragion di diritto. Questa lettera è già troppo lunga perchè io possa più continuare a intrattenerla di queste mie ciance, delle quali le domando molte scuse. Ho seguito scrivendo l'impulso de' miei sentimenti, senza pensare né punto né poco alla forma dell'esposizione e sarei dolentissimo se mai avessi potuto dispiacerle. Ma spero che no. Io non mi arrogo un merito che non ho, né presumo o giudicare o prevedere al di là del mio corto intelletto. Ma ho pensato che ad un par suo potrebbe non essere forse del tutto inutile l'avere, per così dire, la storia dell' impressioni suscitate nell'animo d'uno de* più freddi fra gli emigrati, non freddo per poco amor di patria, ma per diffidenza negli uomini e nelle cose, d'un uomo onesto e sincero, d'un suo zelante ammiratore.
Mille cose gentili a Madama Sismondi. cogli auguri di tanti e tanti anni felici. MI perdoni, mi comandi e mi creda
suo devot*80 obbliga tni> Servo
M. Sismonde De Sismondi E. Ortalli.
Clxéne pour Genève