Rassegna storica del Risorgimento

BEAUMONT (DI) GIULIA ; 1860 ; PALERMO ; MILLE (SPEDIZIONE DEI)
anno <1942>   pagina <257>
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Garibaldi a Palermo (net diario di Giulia di Beaumont) 257
veneziano, l'altro bolognese e l'ultimo modenese per nome Tosi. Comincia ad albeg­giare e a poco a poco si vedeva la estesissima pianura lombarda coperta di un lenzuolo di neve. Magenta! Casa dove Napoleone alloggiò. Gli Uffiziali scendono ad Alessandria. Salutandoci cortesemente, ci dicono: A rivederci in Sicilia!.
II quadretto non potrebbe essere più significativo. Ancora non s'è formata l'abi­tudine del trapasso dal Piemonte all' Italia ma la grande patria già fermenta nell'ideale unitario con le parole: Campagna d'Italia e più con queir ,4 rivederci in Sicilia pronunciato da tre ufficiali usciti da tre diverse regioni ma convergenti già, intuiti-vamente, a quell'azione esercitata in Sicilia, dopo la quale, a un anno di distanza, doveva proclamarsi a Torino il nuovo Regno dal primo Parlamento italiano.
Lasciamo che a Genova gli sposini godano delle bellezze del mare e dei monu­menti principali e si compiacciano di osservare, fra le novità librarie esposte nelle vetrine, La Vita dell'Universo cui Paolo Lioy farà seguire le Escursioni nel cielo e le Escursioni sotterra, con quella serie di opere scientifiche e letterarie che ne faranno uno dei nostri scrittori più popolari. I)
Montati a bordo dell'Isére, rea! vapore francese, salpano ben presto per Livorno, poi per Civitavecchia, poi per Napoli.
La sosta di Napoli è quanto mai commovente: ivi è di guarnigione il padre di Giulia, Salvatore di Beaumont che conduce la figlia a Chiaia per mostrarle la casa dove ella nacque: Vedi mi disse il mio genitore - quella bella casa dalle verdi persiane in mezzo a quel giardino ? È là che tu nascesti, è là ch'io assaporai le felicità della vita... è là dove per me si dissiparono, perchè ivi perdesti la madre .
Gli sposi avrebbero voluto che Salvatore di Beaumont, chiesto un permesso, si unisse loro per andare a passare qualche giorno in Sicilia, ma non ci fu modo di per­suaderlo lusingandosi egli di rivedere più lungamente la figlia al ritorno: nel sub­buglio politico e nella guerra che poi sopravvenne fra Garibaldini e Borbonici, non fu possibile agli sposi ritoccare il porto di Napoli. Quanto al Beaumont, vincolato da giuramento, non ardì lasciare spontaneamente la bandiera di Francesco II; ma ebbe la fortuna di non spargere sangue fraterno perchè, nel punto di marciare con un drappello contro le schiere liberatrici, i soldati, posti ai suoi ordini, rifiutarono di seguirlo.
Dalla gioia con la quale partecipava alla figlia questo incidente c'è da credere che non mostrasse uno zelo soverchio per la causa della dinastia votata al tramonto. Certo la figlia religiosissima e piena d'amore per la causa italiana, innalzò a Dio una preghiera di fervido ringraziamento.2)
L'S marzo 1860, dopo una traversata orribile durata più di trenta ore, i nostri viaggiatori sbarcarono a Palermo accolta con immense dimostrazioni d'affetto dai parenti De Gregorio Stazzone che abitavano, come dicemmo, nella contrada del Molo dove I loro discendenti abitano ancora.
I primi giorni che Paolo e Giulia passano a Palermo sono lietissimi: il clima sici­liano risveglia in Paolo l'estro poetico che lo induce ad iniziare un dramma su la Duchessa de La Vallière, la celebre favorita che fini i suoi giorni in un convento di
)) Cfr, in proposito una lepida autobiografia pubblicata in: F. MARTINI, LI primo passo Note autobiografiche, Roma, Somniaruga, 1883. Il Lioy vi narra gustosamente le sue peripezie letterarie e scientìfiche.
2) Dal cav. Leopoldo Lioy apprendo che Salvatore Beaumont mori a S. Giovanni Teduccio il 10 gennaio 1873.
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