Rassegna storica del Risorgimento

BEAUMONT (DI) GIULIA ; 1860 ; PALERMO ; MILLE (SPEDIZIONE DEI)
anno <1942>   pagina <264>
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264 Ugo De Morìa
qualche bomba ? Potete andare alla Quinta casa 0 che non vi è nessuno. Fatemi questo piacere 1 La raggiunse Camillo e tutti e due li persuasero. Intanto la truppa si dilegua e ritorna il silenzio. Ci sedemmo tutti innanzi la tavola dove lilla lavora la sera e ci trattammo di acqua calda. I ragazzi or sono ritornati nel loro appartamento e noi ci ritiriamo pure dicendo di avere anche la aera del 29 passato un gran pericolo. Dio sia ringraziato !
30 maggio, mercordì. Bandiera bianca.
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Cominciano le trattative per l'armistizio e la scrittrice seguita a prender nota di ciò che cade sotto i suoi occhi. Il punto di osservazione è, come abbiamo avvertito, interessante perchè, prossimo al mare, ci dire quanto avviene in quella parte in modo molto più. preciso di quanto han detto parecchi altri narratori. Segnala, per il 30, ciò che ha segnalato anche per i giorni precedenti l'entrata di Garibaldi, cioè l'affollarsi delle famiglie per trovare scampo sui bastimenti che si trovano in porto.
Intanto in tutte le ore scrive si vedono famiglie intere ruggire Palermo. Signore senza cappello, scarmigliate, correre verso il molo e il mare che è aito di rifugio. " Palermo è rovinato , dicono tutti 3.
Il 1 giugno si riuniscono presso i De Gregorio del Molo tutti i parenti che erano in Palermo. Ci sono a tavola più di trenta persone. Come probabile conseguenza di tante emozioni la Lilla ha un aborto.
Il 5 giugno ricevono la notizia che i Borbonici passeranno dinanzi la casa del Molo, per recarsi alle Falde del Pellegrino donde s'imbarcheranno per Napoli.
Nostra sorpresa e spavento 1 dice la Scrittrice una ritirata di quella truppa che si era diportata così male a Palermo, rubando e uccidendo, facendo il vero sacco e fuoco, non era per noi cosa da dormirvi sopra.
Nascono progetti di sgombrare la casa del Molo per rifugiarsi altrove ma neanche ai Petrazzi si è sicuri... prendere una barca è lo stesso che procurarsi mille incomodi; pure si va a cercarla ma non se ne trova; si decide restare, dietro la notizia che sta per arrivare una numerosa squadra piemontese...) questa certo proteggerà gli inermi e pacifici cittadini.
Siamo al 7 giugno, è il giorno del Corpus Domini e la Giulia nota con rincre­scimento: Anche oggi senza Messa! Alle dieci spagnuole, la truppa borbonica ha cominciato a sfilare verso il Molo. Sono 33 mila uomini: artiglieria prodigiosa, migliaia di carri di roba. Hanno lasciato il Palazzo. Ciò non sembra vero a nessuno; eppure lo vedevamo coi nostri occhi. Viene il figlio del generale Landi 3) a domandare alloggio per i suoi cavalli. Il Cavaliere Don Gerolamo Sessa gran Prevosto dell'armata, nipote della Zia,4) viene ad alloggiare da noi. La truppa, al dire di lui, aspetta nuovo
i) Era un fabbricato già appartenente ai Gesuiti e destinato per gli esercizi spirituali di Sant' Ignazio, poi divenuto casa di correzione e quartiere militare.
2) I Garibaldini erano chiamati con questo nome e, per un pezzo, anche gli altri Italiani.
3) Landi era il generale sconfitto a Calatafimi.
*) Sappiamo già ch'era nipote della monaca Rosalia rifugiatasi con la donna di servizio in casa dei parenti Do Gregorio.