Rassegna storica del Risorgimento

BEAUMONT (DI) GIULIA ; 1860 ; PALERMO ; MILLE (SPEDIZIONE DEI)
anno <1942>   pagina <267>
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Garibaldi a Palermo (nel diario di Giulia di Beaumont) 267
respiro: avanti I avanti si gridava, avanti... e quando ci fu ordinato di ritirarci,' quando il Generale ccl comandò, oh allora, furenti ci rodevamo le mani: retrocedere mentre già ai vedeva Peschiera ! Quanto caro ci costò l'obbedire l che noi piuttosto di desi­stere ci sentivamo le forze di vedere ad ad uno perire i nostri fratelli finché l'ultimo piantato avesse su quella fortezza la nostra bandiera! Con Paolo s'intrattenne un pezzo e, sentendolo veneto, gli parlò dei suoi compagni veneziani. Sarei stata ancora un'ora a sentirlo, ma ci fu d'uopo congedarci da lui e passammo avanti: quando, tutto a un tratto, si sente una voce generale gridare: Garibaldi, Garibaldi ! e il popolo acclamare, battere* le mani e poi come le onde del mare dissiparsi per dar passaggio all'Eroe, al gran guerriero, al liberatore dei popoli 1 Io lo vidi alfine ed il suo aspetto dimostrava bene in lui l'uomo grande ! Un istinto mi faceva battere le mani, gridare evviva, mentre un fremito di ammirazione mi scorreva in tutte le fibre... una pioggia di fiori gli cadeva dall'alto dei balconi e da ogni parte, mentre grida entusiastiche lo acclamavano in "mille maniere benedicendo il suo nome. Si sventolavano in segno di festa fazzoletti e bandiere. La folla era immensa: un Re, padre del suo popolo, non poteva essere tanto acclamato quanto lo fu l'uomo disinteressato che, potendo acquistare potenza e reame, nulla domanda per sé se non la gloria di potersi chiamare liberatore d'Italia. Egli capiva che non poteva di più essere acclamato e salutava, col cappello in mano e sorridendo, la moltitudine. Alla fine bisognò retrocedere: i mazzi di fiori, che gli si dirigevano coprivan troppo il cavallo e il Generale era circon­dato da un'aureola di fiori tanto fitta che dovè rinunciare di andare ad incontrare il valoroso Colonnello Medici colla sua truppa. Egli retrocedette e ritornò a Palazzo: era troppo acclamato. Guardai di nuovo il guerriero più grande dei nostri tempi, colai che nella storia occupa ed occuperà sempre un nome immortale. Dopo di lui veniva la truppa di Medici acclamata pur essa, assediata di fiori, in modo che ogni soldato portava sulla baionetta un mazzetto. Medici veniva in mezzo con. la spada sguainata, il portamento guerriero. Lo vidi dalle finestre dell'Educandario. In mezzo agli evviva, al batter di mani, alla pioggia di fiori, i prodi arrivarono al quartiere dei Proietti al piano di Santa Oliva. Io intanto, contenta di aver veduto lo spettacolo unico, profittai di questa occasione per far girare a Paolo mio e a sua madre il luogo ove passai la mia infanzia che marna mia aveva già tante volte visto. Questa fu per me una dolce compiacenza. Tutte mi fecero festa e Madama Dalgré1) c'invitò a venire un'altra volta di giorno essendo tutte le ragazze uscite. Era sera quando mon­tammo in carrozza e la folla e le carrozze eran tante che, dal piano di Santa Teresa fino ai Quattro cantoni,2) prendendo per dietro la Badia nuova e la Matrice, impie­gammo quasi un'ora dovendo fermarci ad ogni momento.
Fermatisi da un sorbettiere per prendere i gelati assistono a certe dimostrazioni della folla che metteva in ridicolo il Re Francesco II.
Il 22 giugno segnala il suicidio di Salvatore Carcame 3) e il 23 giugno riferisce che ; pregato Garibaldi di mandare una deputazione a Re Vittorio Emanuele per
i) È la direttrice già ricordata.
2) Quattro Cantoni o Quattro Canti è chiamata la Piazza Vigliena centro della vecchia città. In essa si prospettano, a forma ottagonale, quattro palazzi con le statue dei re spagnuoli, delle sante protettrici dei quartieri di Palermo e quelle allegoriche delle quattro stagioni.
3) JEra un buon patriotta che aveva indefessamente lavorato per il trionfo della buona causa ma soffriva di neurastenia. Nei giornali dell'epoca fu vivamente rimpianto.