Rassegna storica del Risorgimento

CASINI TOMMASO
anno <1917>   pagina <533>
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pubbliche biblioteche o privati, il quale speriamo che il Cortese voglia sollecitamente pubblicare come promette.
La seconda parte ci fornisce ragguagli su le numerose biografie del Colletta. In questa parte merita particolare rilievo il paragrafo Sua-Mdi biografici nel quale per ciascuno dei periodi della vita del C. ci indica una lunga serie di sòiitti contenuti in opere storiche e perfino in giornali politici. È un lavoro compiuto dal Cortese con diligenza degna di ammirazione. Peccato che manchino notizie e documenti per il periodo, in cui il C. tenne il comando della divisione militare di Salerno, cioè dal 29 dicembre 1817 fino a pochi giorni prima della rivoluzione del luglio 1920. In documenti dell'Archivio di Stato di Napoli (Protocolli del ministro di polizia, voi. 1657) si legge che il C. occultò allora al Governo i disegni dei settari sebbene gli fossero noli. Un interessante manoscritto esistente presso la Società napoletana di storia patria afferma che il G. favori a Salerno i carbonari. Il G. nella sua risposta all'apologia del Pepe, dice, alludendo manifestamente a sé stesso che nell'ozioso quinquennio alcuno osava alzare il velo che copriva le sortì del Regno . E ciò confermano le Memorie del Pepe, il quale aggiunge che il C, scorgendo l'avanzarsi della tempesta ne aveva avvertito il Governo chiedendo per sedarla maggiori poteri ed altre forze che non. gli'si tollero) concederei Sarebbe assai interes­sante il leggere alcuna M tali relazioni dei G. al Governo, ma invano io ne ho fatto ricerca itegli archivi di Napoli e di Salerno. Forse qualche lume potranno dare le poche lèttere di quel periodo possedute dal senatore Fortunato.
La terza ed ultima parte dell'Opuscolo espone la fortuna e la cri­tica delle opere del G. anzi a dir meglio della storia del Reame. Il Cortese distingue in due paragrafi il giudizio dei contemporanei del C. e quelli dei critici posteriori. Anche qui l'accurato bibliografo ci for­nisce copiose notizie tratte anche da documenti ineéliìi, da articoli* ormai dimenticali di giornali, da opere attualmente rarissime. Il Cor­tese ha voluto, aggiungere lanche indicazioni bibliografiche sui con­temporanei del
Uno degli argomenti che desta viva curiosità è l'inimicizia sorta tra II C. e Pasquale Borrelli,che fu così fiero censore del grande sto­rico napoletano.
Come bene rileva il Cortese ;lè relazioni tra i due furono assai cordiali per qualche tempo-Sorrelli ha scritto che il dissidio scoppiò a Firenze* perchè Ivi -quasi tutti (intende gli esuli napoletani colà) si restrinsero d- intorno a Borrelli e per quanto a lui sf avvicinarono, altrettanto discostaronsi dall'inviso C. . Ora per parecchi esuli napo-