Rassegna storica del Risorgimento
CASINI TOMMASO
anno
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1917
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pagina
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534
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Recensioni
letani ciò non è esatto. Si sa infatti ehe Giuseppe Poerio con i due figli Alessandro e Carlo, Gabriele Pepe ed il. Ranieri serbarono affettuosa amicizia per il C. D'altra parte non si sa quali altri èsuli ai raccogiiessero invece intorno al Borrelli che, giunto a Firenze il 29 giugno 1824, vi rimase poco più di un anno, perchè il 29 agosto 1825 ottenne con altri la facoltà di tornare a Napoli. Il Borrelli accenna che il C. cagionò acri disgusti anche al Fuoco, che ignoro chi fosse. Forse il Cortese potrà dare qualche ragguaglio.
A proposito di alcuni giudizi sul C. dello storico Nicola Castagna il Cortese ricorda ohe questi continuò la storia del Reame fino al 1860. Più volte ho preso conto di tale opera tuttora inedita e mi si è riferito che rautore abbia lasciato un legato per la pubblicazione di essa. È doloroso che resti tuttora ignoto al pubblico un lavoro che viene da uno scrittore di grande pregio come il Castagna ed è da augurarsi che sia sollecitamente dato alle stampe e che se ne interessino la Società napoletana di storia patria e la Società nazionale per la storia del risorgimento.
L'ultimo paragrafo comprende i critici del C. colla esposizione ricca ed ampia dei giudizi contenuti in molte opere storiche.
Il Cortese con la sua bibliografia ha reso veramente un importante servigio a gli studi su la storia del nostro risorgimento ed a quelli in particolare sul Qi 'Con la guida del suo opuscolo si potrebbe veramente tentare senza grandi.difficoltà la ricostruzione della biografia dello storico del Reame di Napoli.
M. MAZZIOTTI.
// diritto d'Italia su Trieste e l'Istria, documenti. Torino, Bocca, 1915 (in-8", pp. ii-616),
La Rassegna avrebbe forse dovuto dar notìzia di questa rilevantissima pubblicazione da un pezzo: ma il periodo di ben due anni che ormai è trascorso dal momento in cui essa vide la luce, come non ne menoma nò V importanza né l'attualità, cosi giova a prospettarla brevemente in relazione a quel momento, che è stalo dei più gravi e dei veramente decisivi nella storia della nostra patria. Considerata così, questa silloge di documenti appare un documento essa stessa: un documento nobilissimo della fede, lungamente serbata e operante nel silenzio, che ai migliori cittadini della Venezia Giulia