Rassegna storica del Risorgimento

BASSANO ; UNIT? ITALIANA ; CONGRESSI
anno <1917>   pagina <555>
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U Congresso di Bussano 555
Tono a batterei accanto e sotto la guida dei soldati francesi ; e da quel giorno comincia la storia delle armi italiane, che è insieme la sloria della libertà italiana.
Non per motivi più disinteressati e più elevati i vescovi-conti, nel Medio-Evo, avevano messe le armi in mano ai loro artigiani ; delle quali, poi, questi si servirono per emanciparsi dagli etessi vescovi-oonti, e per costituire parecchi liberi comuni italiani.
Poco di poi, la grande vittoria di Aroole [13-14 novembre 1796) migliorando la situazione militare, suscitava nuovi entusiasmi, ras­sicurava gli incerti, contribuiva ai progressi del sentimento unitario. Di guisa che, quando, dopo una sapiente preparazione, il 27 dicem­bre 1796, venne aperto, a Reggio nell'Emilia il secondo Congresso Cispadano, i deputati delle quattro Provincie federate erano quasi tutti convertiti air idea unitaria. Nella quale si sentirono viemmag-giormen te confermati dalla presenza di otto deputati della Traspadana, venuti, col consenso del gem Bonaparte, a fraternizzzre coi Cispadani. Le aspirazioni unitarie ricevettero una solenne sanzione il 30 dieem-qre 1796, quando, alla presenza di Marmont, delegato del gen. Bona­parte;, ventìe proclamata l'unità e V Indivisibilità, della Repubblica Cispadana, e più ancora il 7 gennaio 1797 quando venne dichiarata nazionale la bandiera dei tre colori verde, bianco e rosso, il simbolo visibile della patria, che stava per risorgere.
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Ma nulla vi era di fatto, finché durava lo stato di guerra; e la guerra, pur dopo la vittoria di Rivoli e la caduta di Mantova, con­tinuava. L'Austria, spiegando una forza di resistenza, che tutti deb­bono ammirare, allestì contro il generale Bonaparte un nuovo esercito, il sesto dì quella campagna, del quale fu dato il comando alVareiduca àarlo, l'eroe della guerra germanica. Le sorti della guerra, quindi, ed a più forte ragione quelle della nostra patria, rimanevano indecise* Il momento era estremamente critico : per superarlo, il generale Bona­parte dovette adoperare le armi palesi ed insieme le ardii occulte, fornite dai patrioti. I patrioti, che, ornai, avevano la prevalenza, morale se non numerica, nella Lombardia e nell'Emilia, ossia nella Traspadana e nella Cispadana, miravano ad acquistale alla causa nazionale la Terraferma veneta. La Società d'istruzione, che per. ì reazionari era la fucina delle esplosioni rUoUmonmHe. mentre per i patrioti era un'officina di patriottismo, nel febbràio 1797 non discuteva ornai d'altro, che dell'ordita sollevatone delle pvovincie di Bergamo, Crema e Brescia .contro il Governo veneto. La testimonianza non è sospetta, perchè è