Rassegna storica del Risorgimento

BASSANO ; UNIT? ITALIANA ; CONGRESSI
anno <1917>   pagina <563>
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Il Congresso eli Bmsmo 503
Ma, giunto a Milano, vero crogiuolo patriottico, nel quale, allora, bol­livano e si fondevano i vari elementi dei quali doveva, poi, formarsi il metallo dell'unità nazionale, G. U. Pagani Cesa senti il fascino dell'ambiente e, pur non perdendo di vista la commissione ricevuta, volse i suoi pensieri a qualche cosa di più elevato degli interessi locali e regionali. In quel momento i patrioti speravano molto nel generale Bonaparte, che pareva deciso dì appagare le speranze più da loro accarezzate; ed anche G. U. Pagani Cesa sperò, e subì l'ascen­dente di quell'uomo straordinario; partecipò con entusiasmo al Con­gresso, e questo entusiasmo cercò di comunicare ai municipalisti di Belluno.
Ecco come egli si esprime:
Stasera sono stato invitato ad un Congresso al quale hanno partecipato Deputati della Romagna, di Bologna, di Ferrara, di Bre­scia, di Verona, di Padova, di Venezia, di Ghioggia, di Feltre, nel quale si enunciarono vicendevolmente, che il comune voto di tutte le rispettive loro Municipalità è di volersi unire alla Repubblica Cisal­pina che sta per costituirsi, e a tutti i popoli d'Italia democratizzati volendo che si realimi il progetto di una grande Mepubolìca una ed indir visibile in Italia. La democratizzazione sì estende ogni giorno più.... Tutti aspirano all'unità di una Repubblica, che vuol divenire impo­nente, se alla democratizzazione succede l'energia necessaria...
Se voi siete fermi nel non voler essere parte di una repubblica miserabile e insussistente, se Venezia meritò a ragione la vostra dif­fidenza, voi potete esser parte di una potenza assai rispettabile, che avrà la Centi-ale, ove sarà stabilita dal comodo e maggior bene nazio­nale, e Venezia anziché suscitai' più oltre sospetti o gelosie, concorre essa pure alla unione più salutare, e in una carta a stampa1 spiegò ingenuamente la sua rassegnazione.
1 Alluda olla risoluzione prosa, ti 6 giugno, dalla Municipalità provvisoria dì Venezia, diffusa, allora, largamente nel Veneto, che ho trovata, In mezzo a parecchie carte dell'epoca, nell'Archivio municipale di Feltre; e che merita di essere tratta dall'oblio, non essendo stata menzionata neppure dal Romania:
Desiderando la MttnlcljpaUta provvisoria di Venezia di esternare nuova mente l suol leali sentimentt di unMdomocratlcamente con tutte le città del* cllnaodleh'o Stato Vèneto e deit'attre citta rigenerate d'Italia, per poter divenire a formare quella costituzione democratica, ohe causar deve la felicità di queste * balla parte d'Europa, proclama nella più sicura e legai forma In faccia al mondo tutto, ch'essa e lontana da qualunque preiosa di primazìa, e ch'essa attenderà dalla Ubera volontà di tutte le ditta rigenerate ;tìp nniteper mesa dei loro