Rassegna storica del Risorgimento
BASSANO ; UNIT? ITALIANA ; CONGRESSI
anno
<
1917
>
pagina
<
576
>
576
<?. D. Belletti
le diffidenze contro Venezia. La protesta, anzi, forse perchè latta in nome degli antichi diritti sovrani di Venezia sopra l'Istria e la Dalmazia, suscitò lo sdegno della Municipalità di Verona; la quale, a sua volta, il 6 luglio, protestò contro la protesta di Venezia.1
L'atto compiuto dalla Municipalità di Verona, che ai nostri occhi sembra inconcepibile, non sembrerà più tale, ove si consideri, che le aspirazioni unitarie dei patrioti della Terraferma erano germogliate dall'odio contro il governo oligarchico di Venezia ; del quale il governo provvisorio di Venezia, sebbene di colore democratico, sembrava volersi fare continuatore. Ed è anche doveróso riconoscere, che le aspirazioni unitarie di Venezia si manifestarono allora quando sorse per essa il pericolo di essere dislocata o di essere ristretta alle sole lagune o poco più. Non esisteva ancora, nel 1797, una Patria comune, nel vigoroso amore della quale si unissero e si fondessero tutte le gelosie, tutte le rivalità locali e regionali, ed insieme tutte le contrastanti tendenze politiche, come ai giorni nostri.
La controprotesta di Verona trovò consenzienti, più o meno apertamente, tutte le Municipalità della Terraferma:3 il divorzio fra Venezia e la Terraferma veniva così consumato. Il nuovo Congresso che si doveva aprire a Milano, ed al quale dovevano partecipare tutte le città venete, Venezia compresa, andò immediatamente in fumo. Volendosi escludere Venezia, Milano, ambiente unitario per eccellenza, non era il luogo più adatto per un Congresso delle sole città della Terraferma, che avrebbe assunto, per fatalità di eventi, un carattere parziale, non generale.
Da questo momento la Terraferma e Venezia procedettero per vie diverse, ma, per ineluttabile necessità di cose, verso la stessa meta. La Municipalità di Venezia, la quale, come erede dell'antico governo aristocratico, aveva a sua piena disposizione tutta una organizzazione politica da secoli preordinata, potè facilmente continuare, senza interruzione alcuna* la sua azione diplomatica, tanto a Parigi quanto a Milano, mediante Sant'ermo e Battagia, appositamente accreditati presso il Direttorio e presso il gen. Bonaparte. La Terraferma* in~ vece, che non aveva a sua disposizione nessuno,- neppur rudimentale organismo politico, per esercitare una qualunque azione politica e diplomatica, si trovò dinnanzi a molte e gravissime difficoltà.
1 V. Appendice doc. n. 3. La protesta della MunioipaHta di Venezia contee. rinvasio.no austriaca doU'Isk-ia e lolla Dalmazia e riportata da II DIRITTO D'ITALIA su TRIESTE B L'ISTRIA a pagg. 41*43.
a Caratteristica e la risposta del Consiglio Centrale di Belluno, ohe viene
pubblicata in Appendice, doc.n.4.