Rassegna storica del Risorgimento

1841 ; AQUILA
anno <1942>   pagina <852>
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Giovanni De Caesaris
Caesaris (sic) da loro corrispondenti di quella marnata un corriere, il quale gli mise a giorno di tutto, ed essi non trascurarono di attivarsi e forse avrebbero fatto e osato, se quelli rivoltosi non erano al momento battuti....
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L'insurrezione, dirotta da animosi cittadini, come Romualdo Palesse. Giacomo Dragonetti, Giuseppe Cappa e Pietro Martelli, avvenne come abbiam detto, I* 8 set­tembre, giorno sacro alla natività di Maria Vergine: cosa da tenersi in qualche conto, perchè la rivoluzione abruzzese del 1814 e quella di Penne del 1837 avven­nero por esse in giorni festivi, quando la popolazione urbana è raccolta nelle città e può essere più compromessa, com'è generalmente il pensiero dei settari. Ma l'insur­rezione aquilana era stata preceduta da un grave fatto che avrebbe dovuto aprire gli occhi della Polizia e delle altre Autorità civili e militari.
H 18 agosto il settario Vincenzo Tosone, ritenuto traditore, fu dai compagni assalito e ferito in un conflitto nel quale, uno degli aggressori, Vincenzo Moscardelli, venne ucciso. Allora anzi parve imminente la rivolta.
Il colonnello Tanfano, era accompagnato dal gendarme Antonio Scannella, dalla propria figlia con la governante e da due figlie del capitano Agri, quando sulla strada, innanzi al portone di casa Ciavali, fu aggredito a colpi di stile, e con lui il gendarme. Era la sera dell'8 settembre.
Uccisi il Tanfano e il suo attendente, nessuna autorità si sentì più sicura. Grandi erano il terrore e, da parte di alcuni, l'audacia. N* è prova questa lettera che l'inten­dente Gactani io stesso giorno scriveva al Ministro degli affari interni.2)
Aquila 8 di settembre 1841... Mifo un dovere d'informare VE. V. di un grave misfatto oggi avvenuto in questa città circa le ore 22 a 23 nella persona del comandante le armi di questa provincia D. Gennaro Tonfano, il quale e la sua ordinanza sono rimasti morti a colpi' di stile, mentre transitavano per una strada poco frequentata. Gli autori son per ora ignoti, e per quanto si dice sono sortiti da una cantina per aggredirli. È da credersi che ciò sia un principio di attentato all'ordine pubblico, poiché era (sic) due giorni particolarmente che si è veduta una più stretta unione tra uomini barbuti sospetti e vigilati dalla polizia, e correva voce, come ho sentito da taluni, senza conoscersene gli autori che in Napoli appunto in questa giornata dovesse avvenire una rivolta per ottenere la Costituzione. Del sudetto misfatto e per supposti motivi, essendomi riunito in Commissioni col Procuratore generale ecolff. di Comandante le armi, si è presa nel momento la delibera, di cui le rassegno copia.
Avendo in tal circostanza chiamato le persone oneste che hanno il permesso d'armi, per mezzo del Sindaco onde mantenere il buon ordine nello Città per la mancanza della Gendarmeria.la quale appena può bastare alla guardia delle prigioni, e Vinterino Coman­dante le armi non avendo voluto a ciò impegnare una parte della guarnigione per lasciarla alla guardia del castello, appena mi si sono presentati dodici individui che sono usciti pattugliando.
Stava per chiudere il presente rapporto, e spedir l'espresso quando lio sentito da taluni di detti individui che son tornati nell'intendenza che hanno trovato un agguato e che vi
1) L. FAVABO, L'insurrezione aquilana del 1841, Roma, Biccheri 1907; Linci RXVBRA, L'Abruzzo nel Risorgimento italiano (estratto dagli Atti del Congresso di Roma), Roma, Stabilimento tipografico Luigi Proia, 1933.
2) Ancmvio w STATO DI NAIMIM Fondo di Casa Reale, Ministero dell'Interno, Aquila, 1841.