Rassegna storica del Risorgimento

1841 ; AQUILA
anno <1942>   pagina <867>
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Libri e periodici 867
interessi della causa nazionale egli non fece mai colpa al Sovrano, ma esclusivamente ai ministri. Considerò sempre Vittorio Emanuele un e Re eccezionale , IV unico Re possibile, il perno della Nazione, il redentore predestinato dalla Provvidenza. E il Re (e questo è un altro dei suoi meriti indiscutibili) seppe tenore sotto la sua influenza 1 Eroe per il bene dell'Italia e seppe bilanciare in modo che non si sarebbe potuto migliore 1* influenza che sul Generale esercitavano i nemici della monarchia. È noto il rimprovero mosso a Vittorio Emanuele da storici di deficienti vedute ch'Egli seppe approfittare, per sé e per i suoi successori, della conquista fatta dal condottiero dei volontari, rifugiatosi, dopo aver donato un regno, umilmente, nella solitaria Caprera. Ma non si può e non si deve ignorare che 1* impresa garibaldina fu da Vittorio Ema­nuele personalmente favorita con ogni mezzo e che immenso fa il lavorio del Re, con l'aiuto del Cavour, nell'autunno del 1859, per preparare la spedizione dell'Umbria e delle Marche e la sua eventuale estensione al Regno di Napoli e di Sicilia. Anche nei momenti più difficili, quando la divergenza tra i garibaldini e la monarchia si fece più acuta, perchè l'Eroe si trovò spinto da forze istintive e non sempre controllabili a voler affrettare il movimento unitario con mosse pericolose e il governo si trovò costretto a frenare ogni moto inconsulto con utili diversioni o con energiche prese di posizione, neanche allora nessuna nube oscurò l'amicizia tra i due uomini, legati da una solida­rietà senza sottintesi e senza riserve.
Interessanti le pagine che l'A. dedica alla campagna del 1859, la quale meriterebbe di essere ristudiata da qualche critico militare, soprattutto dal punto di vista delle responsabilità del Comando Supremo, concentrato nelle incerte mani dell' Imperatore dei Francesi. La battaglia di San Martino, di cui Vittorio Emanuele ebbe il comando effettivo e l'effettiva direzione, battaglia da lui voluta e provocata, non fu solo una vittoria onorevole per l'esercito piemontese, ma fu la spinta verso la realizzazione di un complesso di fatti, che si assommano nelle annessioni, con le quali soltanto il pro­cesso unitario si attuò praticamente. L'AustriaUngheria fu scardinata nella sua ege­monia in Italia esclusivamente dalla battaglia di San Martino, non solo perchè li si batterono tra le file dell'esercito sardo molti volontari provenienti da ogni parte d'Ita­lia, ma segnatamente perchè le idee, i propositi, le volontà che sostenevano allora il Governo erano quelli di tutti gli Italiani. A San Martino si rilevò tutto il valore del Re Soldato. A Lui mancò invero l'immaginazione costruttiva dei comandanti di razza; ma ebbe per altro in larga misura l'istinto dell'iniziativa e quello di condurre al combattimento tutte le forze, non curando gli obiettivi minori, per gettarle contro l'obiettivo principale.
Non tutte le affermazioni del Monti, bene inteso, vanno accolte supinamente, uè è il caso qui di sottoporle ad una minuta disamina; ma poiché, come si è già su avvertito.* l'A. si è proposto unicamente di far meglio conoscere ad una vasta accolta di persone di media cultura la figura del Gran Re quale risulta dagli studi obicttivi più recenti, possiamo concludere che lo scopo è stato nell'insieme raggiunto. .. rrniWnv
A LDO VALORI, Garibaldi, nulla Collana di Biografie diretta da Luigi Federzoni, n. 3; Torino, Unione Tipografica Editrice Torinese, 1941-XIX, pp. 264. L. 22.
CORRADO DB BIASE, I/arresto di Garibaldi nel settembre 1840, Studi e documenti del Risorgimento, n. XXIII; Firenze, Le Monnicr, 1941, pp. VI-176. L. 20.
Il ricco volume del Valori non reca invero alcun contributo di nuove notizie alla conoscenza della vita e dell'aziono del grande Condottiero; ma ben merita tuttavia che se ne faccia almeno un cenno perchè è largamente informato, è condotto con sana intelligenza critica ed è scritto in forma gradevole o spedita. Forse un più intimo calore e, segnatamente, una più salda e coerente concordanza tra le varie parti di cui si com­pone la monografia sarebbero giovati a rendere più viva e armonica la ricostruzione