Rassegna storica del Risorgimento
1841 ; AQUILA
anno
<
1942
>
pagina
<
870
>
" 870 Librij periodici
il Governo di Budapest e il Consiglio nazionale Gumano,~allo~ scopo'di regolare il trattamento degli impiegati dello Stato ungarico in Fiume.
La Convenzione è importante non solo per 1* implicito riconoscimento ungherese ima anche perchè fu l'inizio di altre trattative internazionali e di altri impliciti riconoscimenti.
Tutto questo dimostra che nessun dubbio si poteva elevare sulla legittima esistenza dello Stato fiumano e la capacità giuridica di questi di rappresentare gli interessi e i diritti della città adriatica nel campo internazionale, ma specialmente presso la Conferenza della pace, incaricata di stabilire il nuovo assetto europeo. Ora proprio la Conferenza della pace ignorò Fiume e mentre accettò i delegati delle altre nazionalità, non riconobbe pubblicamente quelli fiumani e li ricevè solo in via privata. Quindi non tenne alcun conto di tutte quelle dottrine che l'A. ha esposto per stabilire la posizione internazionale della città adriatica.
Qnale la ragione di questo contegno? L'A. si affanna inutilmente per dimostrare quello che è universalmente noto e cioè che la Conferenza nello stabilire il destino delle varie popolazioni accettò come principio fondamentale quello dell'autodecisione, enunciato da Wilson. Ma questa accettazione teorica trovava notevoli difficoltà nella applicazione pratica, e quindi vi furono diverse eccezioni dovute a condizioni particolari, e anche Fiume rientrò nella categoria delle eccezioni, perchè non venne tenuto alcun conto del suo diritto di autodecisione.
A questo punto avrebbe dovuto venire la dimostrazione più importante, quella cioè che Fiume non costituiva un'eccezione, ma rientrava in quei casi nei quali si aveva l'applicazione ordinaria del principio. Ora proprio questa dimostrazione manca e l'A. la sostituisce con la semplice affermazione che le questioni territoriali derivanti dalla guerra si dovevano regolare nelle zone miste attraverso consultazioni plebiscitarie e quando la volontà della popolazione non fu consultata vi fu cuna violazione del principio di autodecisione .
Facendo questa rigida affermazione teorica l'A. non si accorge delle conseguenze alle quali si arriverebbe. Per non uscire dalle questioni che riguardano l'Italia basta 'accennare alle popolazioni dell'Alto Adige per accorgersi che la rigida applicazione dei principi teorici non è possibile. Quindi su questo punto la dimostrazione dell'A. è difettosa. Né più fortunata è quella riguardante i rapporti fra Fiume e il trattato di Londra. I fatti sono noti: alla Conferenza della pace l'Italia chiese i territori del Patto di Londra, e inoltre l'annessione di Fiume; ma gli alleati osservarono che le due richieste si contraddicevano, in quanto il Patto di Londra assegnava Fiume alla Croazia. Ma questa contraddizione non impressiona l'A., il quale trova che la nostra posizione giuridica era soda; infatti si chiedeva il territorio del Patto di Londra come cosa che ci veniva per diritto contrattuale con gli alleati, mentre d'altra parte sostenevamo che la questione di Fiume aveva tutt'altra origine, tutt'altro contenuto giuridico, e cioè il diritto di Fiume a decidere dei propri destini e cioè l'annessione all'Italia.
A parte il fatto che ogni singola questione in questo caso i confini orientali d'Italia = non si può risolvere facendo appello a diversi principi giuridici, all'A. sfugge la circostanza che in base proprio cai diritto contrattuale con gli alleati, derivante dal Patto di Londra, Fiume doveva andare alla Croazia. E vero che egli tenta convalidare la vecchia affermazione che l'ari;. 5 del Patto di Londra contemplava l'ipotesi della formazione di tre stati differenti il Montenegro, la Serbia e la Croazia ossia di una Croazia separata dalla Serbia. Ma quell'articolo suona precisamente cosi: Les territoircs de PAdriatiqne enumero* cidessous (compreso Fiume) seront attribués par les qua tre piiissancos ni liées à la Croati, è la Serbio et au Montenegro. Che nelle intenzioni del Governo italiano Croazia, Serbia e Montenegro dovessero formare tre stati distinti nessun dubbio. Ma il tosto del Patto, impreciso in questo come in altri punti, non lo affermava esplicitamente, quindi si prestava tanto all'interpretazione nostra come a quella degli alleati, che favorivano la formazione