Rassegna storica del Risorgimento

1841 ; AQUILA
anno <1942>   pagina <885>
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Vita dell'Istituto
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Rileva l'opera meritoria del Prcsidento del Comitato di Como ing. Enrico Musa, che già tante iniziative seppe realizzare nei lunghi anni della sua attiva e fattiva permanenza oli* Istituto di Cultura fascista e che oggi con immutata fede continua la sua fervida fatica all' Istituto perla Storia del Risorgimento.
Saluta a nome del Segretario Federale il prof, Antonio Monti, una delle figure di maggior rilievo nel campo degli studi storici, e lo ringrazia particolarmente per l'appas­sionante titolo che ha voluto dare alla sua conferenza Fiamme d'italianità alle porte del Canton Ticino. Queste fiamme non si spengono e ogni giorno se ne accendono delle altre per il raggiungimento di quegli ideali che stanno alla base della nuova storia della Nazione, rivendicata e potenziata dal Fascismo, e che apriranno le grandi vie della vittoria.
Quindi il prof. Monti ha affrontato il suggestivo tema della sua conversazione.
Andare raminghi pel mondo perchè colpiti dalla condanna di governi è tale pena, ha lasciato scritto Mazzini 113 anni or sono ehe soltanto chi non aveva uè madre, né padre, uè amico, né amante, poteva inventarla. Egli, soggiungeva il grande esule, volle vendicarsi sulle altrui teste, e disse agli uomini suoi fratelli: siate maledetti dal­l'esilio come io sono dalla fortuna; siate orfani ed abbiate la morte nell'anima io vi torrò la-madre, il padre, l'amante, la patria: tutto fuorché un soffio di vita onde pos­siate ramingare, come Caino, nell'universo, col chiodo della disperazione nel petto. Oh ! è duro l'esilio per chi ebbe dalla natura un'anima fatta per sentire la beatitudine di avere una patria. Ma è bene dalla tragica passione dei nostri esiliati che e nata e s'è concretata la storia luminosa del nostro Risorgimento. Ed è perchè questa storia non va dimenticata, ma resti sempre viva e presente agli italiani come ispiratrice ad alte cose ed ai più strenui sacrifici onde l'Italia, portata finalmente alla sua unità fisica e politica, diventi veramente libera dei suoi destini gloriosi come gli uomini del Risorgimento la volevano è sorto, presso quello del Risorgimento a Milano, il Museo storico degli Esuli Italiani.
Venne questo ideato, spiega il prof. Monti, molti anni or sono in Lugano da Romeo . Manzoni (uno degli ultimi ticinesi cresciuti alla scuola e nell'amore dei nostri esuli) in collaborazione con Arcangelo Ghisleri, il quale ultimo, nel 1923, riuscì a dare una prima realizzazione alla nobile iniziativa col disporre il Musco degli EsuM,, con prezioso materiale raccolto anche nel Ticino di ricordi già così ricco, in una sala del nostro Isti­tuto Carducci, dove venne inaugurato il 22 maggio di quell'anno dall'A R. il Principe di Piemonte. Sei anni più tardi, e per la necessità di dare alla raccolta una destinazione definitiva e tale da consentirle maggiore possibilità di sviluppi e più larga influenza, le collezioni venivano incorporate nel Museo del Risorgimento a Milano. Destinazione naturale alla quale si può dire si prestò con patriottico sacrificio il camerata ing. Musa.
Da queste premesse, il prof. Monti ha preso il suo cammino per riportarci al calore di quelle che egli ha chiamato Fi anime di italiani là alle porte del Canton Ticino , fiam­me, egli ha detto, alimentate in Como e da Como per molte vie, con la coraggiosa pro­paganda delie opere di grandi pensatori e patrioti italiani esuli nel Ticino, prima e con la sapiente raccolta poi del documenti attestanti, con le opere, anche le pene eroiche dei nostri esiliati.
Di dette opere.* coi molti autografi di Foscolo, Mazzini, Cattaneo, Santarosa, Bei-gioioso, Gioberti, Bercbet, Garibaldi, il Monti fa una dotta quanto viva e calda esposizione, così corno egli ci metto innanzi tutte l'altre ricchezze ohe in Milano si aggiunsero, con gli studi di Menali ini, di Gentile, di Spadoni, Soriga, Ottolini e tanti e tanti altri anche giovani, cresciuti alia grande fiamma, e le raccolte preziose dei Ciani, dei Cattaneo, dei Bertanelli, dei Duelli, dell'archivio dei Calmi donati dai Dell'Acqua.
Si ferina il Monti a ricordare i (Sani e la tipografia Roggia nel Ticino; a illustrare con amore i tesori del Muse, facendo apparire anche in episodi le figuro dei personaggi