Rassegna storica del Risorgimento

1799 ; BOLOGNA ; LA HOZ GIUSEPPE ; CISALPINA (REPUBBLICA)
anno <1943>   pagina <15>
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Il generale La Hoz a Bologna, ecc. 15
Vogliate, Cittadino Generale, riposate tranquillo sulla parola nostra e piacciavi di esser certo che per ogni altra parte e misura noi ci incontreremo perfettamente con Voi nel garantire da ogni pericolo la popolazione confidata al reciproco nostro interes­samento.
Salute e Fratellanza.
Al Cittadino Generale La Hoz li 10 fiorile, a. VII (29 aprile 1799 v. s.)
N. 984. Interviene alla nostra residenza il Cittadino Aiutante generale Teulié e ci solle­cita ai riscontri che vi dobbiamo intorno i due consaputi importantissimi oggetti. Sic­come però per l'uno e per l'altro emergono alcuni rilievi i quali formano un inciampo alle relative esecuzioni e siccome estremamente ci interessa di toglierli di mezzo per non ritardare più oltre gli effetti di quelle salutari misure che esige la causa comune, cosi desideriamo di tenere questa sera un serio, maturo e definitivo congresso. Alle ore 9 in punto pomeridiane si recheranno per l'analogo fine presso noi tanto lo Stato Maggiore Nazionale quanto i rispettivi Capi battaglione.
Se pertanto vi piace di assistere all'adunanza coll'utilissima vostra presenza, noi ci rendiamo certi che con tutta prontezza e buon successo verranno a combinarsi le massime occorrenti.
Ci lusinghiamo che troverete diretto al maggior bene della cosa l'attuale invito e che per la singolare vostra cortesia vorrete assecondarlo.
Salute e Fratellanza.
Le lettere precedenti, pur nella forma sottomessa e deferente, rive­lano una decisa resistenza dei Centralisti del Reno ai piani del La Hoz, sia per l'impossibilità di procedere a un largo reclutamento di volon­tari, sia perchè la costituzione di una Giunta di difesa pei cinque Dipar­timenti appariva illegale ed esorbitante dalla missione affidata al La Hoz dal Generale in capo.
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II30 aprile e il 1 maggio il La Hoz vide irreparabilmente sfamare ogni suo progetto, né gli riuscì di impadronirsi di tutti fondi esistenti nelle casse delle Amministrazioni del Panaro e del Reno, al fine di prov­vedere al mantenimento delle truppe cisalpine e dei volontari ch'egli aveva in animo di arruolare.
II generale Pino, come si è detto, agiva presso i Centralisti del Pa­naro e col pretesto di voler salvare la finanza repubblicana dalla minaccia nemica già incombente su Reggio, richiedeva loro l'immediata consegna di tutte le somme disponibili) ed essi rispondevano di non disporre che di circa 12.000 lire di Milano, appena basto voli per pagar gli impiegati pel mese di fiorile. Tentavano tuttavia, in obbedienza alle ricevute