Rassegna storica del Risorgimento
1799 ; BOLOGNA ; LA HOZ GIUSEPPE ; CISALPINA (REPUBBLICA)
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1943
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17
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// generale La Hoz a Bologna, ecc. 17
massime per sovvenzione di viveri alle truppe tuttavia insoluti e la di loro insistenza per essere soddisfatte, spese di stipendiati e di uffici e di spionaggio, di spedizioni, di corrieri e di espressi che personalmente si fanno e che si rendono indispensabili nelle presenti circostanze, malcontento che dovunque si diffonde per mancanza di mezzi a soddisfare i giusti reclami. Insomma angustie e reclami da ogni canto. L'esigenza poi è impossibile nella parte di questo dipartimento agitato da continue scorrerie. Nessuna esigenza nella montagna e sterilissima quella del piano, mancanza di forza nel Governo onde poter costringere i debitori di imposte al pagamento ed effettiva loro insolubilità.
Cittadino Generale, questo è lo stato deplorevole a cui siamo e Voi ben sapete che un Governo il quale non ha né forza né danaro non può assolutamente sostenersi. Noi siamo sempre stati pronti ad ubbidire alle autorità superiori ed il Direttorio Esecutivo in circostanze meno difficili non ha saputo disapprovare la nostra condotta.
Qualunque sia l'autorità di cui siete investito. Voi sapete, Voi saprete ugualmente prender parte a queste nostre angustie estreme e crediamo che a quest'ora saremo presso di Voi giustificati. Ma se nullostante tutto il sopra detto Voi ci volete spogliare di quella tenne somma, la quale ravvisiamo anche inferiore alle urgenze del momento, non possiamo che scongiurarvi o a venire in persona o a spedire qui a Modena qualcuno che possa supplire a quanto a noi manca, onde proseguire nell'esercizio delle funzioni che ci sono affidate.
Il tacervi tutto ciò, il dissimularvi l'impossibilità di sostenerci, il nascondervi le funeste conseguenze che ne potrebbero derivare, sarebbe un tradimento. Quindi ci troviamo nell'obbligo stretto di instare presso di Voi a non togliere il modo di proseguire negli impegni in cui siamo, perchè diversamente ci troviamo costretti di protestare altamente di non voler essere responsabili delle conseguenze che ne potessero derivare. Intanto avremo il merito di avere ubbidito, se pure si può dir merito il piegarsi alla forza delle vostre minacce, che assai meno si sarebbero da noi considerate se fossero state dirette a noi soli, minacce poi che non avremmo mai creduto di dover incontrare segnatamente perchè noi crediamo più tristi e più prossimi gli effetti che possono derivare dal totale esaurimento del danaro, di quello che produr potesse una momentanea scorreria del nemico.
Intanto Vi spediamo 1000 zecchini, che vi saranno consegnati dal vostro delegato Citt Rivaira, ma nello stesso tempo uniamo al medesimo la persona del Citt0 Gaetano Ferrari ricevitore dipartimentale, affinchè possiate allo stesso rendere o tutto o parte della somma predetta da ritornarsi a Modena, qualora le ragioni sopra allegate possano muovere l'animo vostro, avuto anche riguardo alle attuali circostanze che non crediamo di tanto prossimo pericolo come i primi rapporti vi avranno per avventura fatto temere.
Cittadino Generale, a Voi tocca di tranquillizzare o almeno di sostituire immediatamente a noi. tre soggetti usando di quella suprema autorità che avete spiegata nella vostra lettera del giorno a cui questa serve di risposta. Pieni di considerazione e stima verso di Voi vi auguriamo W SaIutQ e ErateU-Mft
BESINI, Presidente
BACCXOLANI
SORAGNI pel Segretario.
Sotto le impellenti minacce del La Hoz gli Amministratori del Panaro si lasciarono spogliare di ogni risorsa, ma la loro lettera, dalla quale traspariva il sospetto che il generale spiegasse un'autorità che