Rassegna storica del Risorgimento
POERIO ALESSANDRO ; MONTANELLI GIUSEPPE
anno
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1943
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pagina
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46
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46 Nunzia Coppola
si chiedeva in cortesia un po' di musica. Emilia cantava come un angelo, Sona suonava d'incanto, eie armonie del Bellini, dell'Haydn. del Beethoven, si diffondevano nell'aria profumata del Lung'Arno, con ammirazione di quanti le udivano. Alle ultime note seguiva un silenzio involontario di tutti... Nello stesso giorno le due sorelle andarono spose al medesimo altare, ed il Tommaseo, il Poerio ed altri fra i più gentili poeti d'Italia concorsero a salutare il gemino connubio. Ma gl'inni nuziali, comunque venuti da luoghi diversi, riuscirono tutti una melodia melanconica. E fu presagio: che in breve tempo la morte tolse dal mondo una presso all'altra quelle care anime, che ebbero gioie d'un giorno. *)
Ma qui la commozione dell'amico ha preso la mano alla precisione dello storico, il quale si è lasciato andare a qualche confusione, come si vedrà via via. Ora va soltanto notato che tra i più gentili poeti d'Italia che cantarono le nozze delle due giovani non può essere annoverato il Poerio, che in quel tempo nulla ancora sapeva di loro e nulla per loro scrisse.2)
Ma veramente molto triste fu la sorte di una almeno, ch'io sappia, di quelle figliuole. La Sofia infatti, andata sposa ventitreenne, nel luglio del 1845 ad Alessandro Gip ri ani, 3) fratello del meglio noto Leonetto, perde dopo due mesi il marito a Parigi, ove s'erano recati in viaggio di nozze, e donde ella poi tornò, vedova inconsolabile, presso la madre, per morirvi tre anni dopo, di dolore. Di lei si parla a lungo in queste lettere, tra le quali ve n'è anche una sua piena di garbo. Vi si discorre anche dell'altra sorella, Emilia, andata sposa in quello stesso giorno
1) "Dal Discorso premesso alle Poesie di Gio. BATT. GIACOMELLI, da lui curate (Firenze, Le Mounier, 1876, p. 20 ss.). Anche F. Martini ricordava, più tardi: Della casa Parrà i pochi che la frequentarono e vivono tuttavia parlano oggi, da vecchi, con commozione ancor fresca. Memorie inedite di G. Giusti, p. 233.
2) Infatti il nome del Poerio non appare nella raccolta nuziale pubblicata in quella circostanza, ed alla quale collaborò con un lungo carme anche il Tabarrini, e perciò è tanto più strano questo suo lapsus memorine. L'opuscolo, rarissimo, è intitolato: Nel giorno che Sona ed Emilia Parrà giuravano fede dì spose ad Alessandro Cipriani e Luigi Fan toni questi componimenti Lorenzo Ceramelli e Giuseppe Montanelli offrivano a dimostrazione d'affetto, (in fine: Tipografia Nistri, 1843). In 8 di pp. 24. Oltre alla dedica-epigrafe di G. M. (certamente il Montanelli), contiene, fra gli altri, versi di G. Carcano, del Tommaseo, del Tabarrmi, del Centofanti, del Guadagnoli ecc. Chi legga ora quei componimenti, non potrà trattenersi dali'esela-mare:' -tanto tuonò, che piovve! Che, come riconosce il Tabarrmi stesso, e lui non fu da meno degli altri, quegPinni nuziali furono piuttosto nenie che canti augurali. E quell'ueccll accio di mal augurio del Tommaseo, al quale volentieri Vittorio Imbrìani avrebbe appioppato il titolo di jcttatore, concludeva la sua odierna con questo funereo paragone;rivolgendosi alle due spose: E il vostro amor sarà cosa severa Qua! di vedova madre una preghiera. Come potevano quelle poverine aver sorte felice dopo il canto d'una tale civetta?
3) Su lui vedi le Memoria del Montanelli.