Rassegna storica del Risorgimento
POERIO ALESSANDRO ; MONTANELLI GIUSEPPE
anno
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1943
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pagina
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50
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50 Nunzio Coppola
e dall'altro atteso non doveva mai più aver luogo. La tristizia e la durezza dei tempi, e il sopravvenir di alcune altre circostanze personali, da prima lo stornarono di poi lo impedirono del tutto.
S'incupiva l'orizzonte politico su molte regioni d'Italia. A Roma, per sospetto di polizia, uno dei figliuoli della Parrà era stato espulso dallo Stato Pontificio ed altri suoi amici venivano arrestati; il segreto epistolare era violato. A Napoli molti uomini egregi, tra i quali Carlo, fratello di Alessandro,1) venivano messi in carcere per sospetto di complicità nel tentativo dei Fratelli Bandiera, ed altre persecuzioni erano in vista. In un tempo in cui, ed in paesi, ove non si sentiva parlar d'altro che d'arresti e di espulsioni, la Parrà non poteva naturalmente sentirsi tranquilla; e, benché ammalata e con una delle figliuole prossima a sgravarsi, pensò di affrettare il suo ritorno a Pisa, rinunziando a Napoli ove ella contava di soggiornare almeno un anno. Né vi andò poi, in seguito, mai; né più incontrò di persona altrove il vecchio amico, alla sola idea di rivedere il quale ella aveva provato tali emozioni e soavità tali, che le avevano reso quel progetto una delle più care sue affezioni.
Né da parte sua Alessandro potè poi compiere quel viaggio in Toscana, ch'egli aveva sempre ardentemente desiderato ed aveva anche promesso agli amici di là, i quali non meno ardentemente di lui lo aspettavano. Ma l'incalzar degli eventi politici e nazionali continuò a tenerli lontani, fin che la gloriosa morte del Poerio venne a recider per sempre ogni possibilità di attuarlo.
Unica testimonianza, quindi, dei vecchi e nuovi rapporti di amicizia rimangono ora le lettere, che i due si scambiarono in quei quattro anni. Quelle della Parrà sono informate a nobili sensi di affetti umani e di amor patrio, con una vena di malinconia, che il più delle volte non è posa romantica, ma sincera espressione di animo dolorante e di sofferente umanità. Ella è qui, ora, solo la trepida madre dolente, la quale, raccoltasi nell'amore e nella cura dei figliuoli, proprio in questi affetti viene atrocemente provata dalla sventura; e ne ha il cuore lacero e sanguinante, e va avanti, com'ella dice con potente espressione, campando di lagrìmeì E se talvolta il pensiero le corre al passato, non è certo per ricordarne il Iato brillante e mondano; ma solo per attingervi, direi, una più delicata e affettuosa sollecitudine di comprensione e di compatimento per gli affanni e i dolori personali e familiari dell'antico amico lontano. Ella avvera* cosi, quanto il
1) A Roma, anzi, era corsa voce che l'arrestato fosse proprio Alessandro: e ciò aveva indotto la Lauretta a scrivergli più sol lecitamente per accertarsene.