Rassegna storica del Risorgimento
POERIO ALESSANDRO ; MONTANELLI GIUSEPPE
anno
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1943
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pagina
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52
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>2 Nunzia Coppola
matrimonio. *) Ma prima che li ratificasse la legge, quei rapporti erano già divenuti indissolubili per la conformità dei temperamenti che si erano incontrati e compresi-
La Lauretta era ritenuta la ispiratrice degli atti e degli scritti del Montanelli, e forse la voce non era del tutto senza fondamento, tanto era viva la partecipazione che ella prendeva a tutte le manifestazioni della vita di lui; fino a seguirlo poi nell'esilio dopo i fatti del 1849. Ed anche queste lettere testimoniano come i due bene armonizzassero tra loro negli affetti e negli intenti.
A quei rapporti è dovuta l'amicizia legatasi poi tra il Montanelli e il Poerio, che è una bella pagina della vita di entrambi.
Sorta a distanza, come un'amicizia romantica, tramite la poesia, si consolidò poi quando il Montanelli e il Poerio ebbero occasione di conoscersi e di confidarsi reciprocamente i sensi dei loro cuori e i sogni dei loro animi, e mantenne poi per tutta la sua durata il carattere primitivo.
Quando la Lauretta, tornata a Pisa da Roma dopo il mancato viaggio a Napoli, potè finalmente avere in quel maggio istesso una copia delle Liriche del Poerio, si diede a leggerle con grande ansia insieme col Montanelli; e tutti e due ne riportarono una grande impressione, che ella si annetto a comunicare all'autore:
Il prof. Montanelli, poeta anche lai, anima gentile, mente alta, mio grande amico mi dice averli ispirate queste poesie una che egli sta facendo per voi e che io vi fard aver subito che sarà fatta.
Ed al tratto gentile il Poerio rispose con sollecito ricambio:
Del professor Montanelli; che già da più anni conosco di riputazione, ogni dono mi sarà prezióso. Sento con piacere esser egli vostro intimo amico. Bicordo aver letto alcune sue terzine che assai mi piacquero. 2)
0 Quando fosse stato celebrato il matrimonio, non saprei diro con certezza; ma dovè avvenire dopo II ritorno del Montanel'lif dulia prigionia, o forse dopo che fu partito per l'esilio; ma se no vociferava già prima della guerra. In una lettera di E. Pf crucci da Pisa dell'aprile del 1848 (GHERARDO NERDCCI, Ricordi storici del Battaglione Universitario Toscano, Prato, 1891, p. 139) è detto: La vedova Parta... pare ohe abbia affascinato il professore Montanelli. Si dice che l'abbia sposata. È certo che tutti sanno, che è la sua ispiratrice e suggerìtrice di tutte le COBO scritto dal Montanelli. Si dice. Ma io lo sento dire; non so altro....
La lettera e di Elisabetta, madre del compilatore del citato volume, al marito Ferdinando a Siena, non di un pisano, come per svista suppone il Gentile, citando Io stesso brano (vedi: G. GENTILE, Lettere di G. Montanelli del 1848. Per nozze Fazio Ahnayer-Carfu, Pisa, 1915, p. 17). E nelle lettere che il Montanelli le diresse durante la campagna e la prigionia usa tuttora il voi. Vedi Io scritto citato del Mondello, in Rassegna Storica del Risorgimento, a. XXIV. fase Vili. Curioso si o che nessuno dei biografi del Montanelli e dello Porrà ci ha dato notizie precise a questo proposito.
2) Non so dire quali fossero queste terzine.