Rassegna storica del Risorgimento
POERIO ALESSANDRO ; MONTANELLI GIUSEPPE
anno
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1943
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pagina
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54
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54 Nando Coppola
Il Montanelli munito di commendatizie dell'amica per il Poerio e per Carlo Trova,J) vi andò anche lui più per conoscere da vicino il primo, che per partecipare a quei lavori. Gli erano compagni due altri giovani toscani di vivido ingegno di animo caldo e di sensi liberali, Leopoldo Cempini, figlio del ministro del Granduca e Rinaldo Ruschi, che ebbe poi tanta parte nelle vicende politiche del suo paese sino all'annessione della Toscana. Qualche settimana più tardi li raggiunse anche la giovane vedova Sofia, che la madre con una letterina piena di trepido affetto volle raccomandare alle cure fraterne di Alessandro, il quale riportò di lei grata impressione e ne serbò a lungo nell'animo la musica della voce . E tutti furono accolti con particolare cordialità dalla madre di Alessandro e dal fratello Carlo.2)
ne pagarono i balli e i sorbetti con istampar vituperi* di Napoli, si cominciando la guerra con le calunnie. Ma il nostro volgo aggiustò a quei scienziati nome di scoscien* ziatìi perciocché la gente grossa non è illusa da parole rimbombanti, e con pratico senno motteggia le cose ridevoli o ree che a' semi-savii paion belle e gravi. Nulla dimeno, con quel colore di scienza, fecero nove congressi alla fila: Fisa, Torino, Firenze, Padova, Lucca, Milano, Napoli, Genova e Venezia; col che sorge chiaro quanto mentissero accusando gli Stati d'Italia dello avversare il sapere umano. De' congressi fa frutto il 1848, e la cacciata di principi mecenati: primo cacciato Leo.-poldo H Toscano, primo conceditore e celebrato liberale; che avea dato il libero scambio commerciale, e abolita la pena di morte. A Ferdinando Giove pacifico fecero le barricate. A Roma, entrati con le amnistie di Pio IX, gridaron repubblica. Carlo Bonaparte lasciato di presiedere a* dotti, si mise presidente in Campidoglio. Raggiunto lo scopo con le fatte rivoluzioni, non fa mestieri più di congreghe dottrinarie, è per dodici anni non se ne parlò più. (GIACINTO DE STVO, Storia delle Due Sicilie, Trieste, 1868, voi. I. p. 82).
*) La commendatizia della Lauretta per il Troya, del 22 settembre, fa già pubblicata in questa Rassegna, a. XV 11, 1930 fase. II, p. 475. Il Montanelli e i suoi due amici presero alloggio alla locanda detta Nuova York in via del Pillerò.
2) Trale carte del Montanelli nella Labronica (Collez. Bastogi, Cas, 40, ins. 223) trovasi anche la minuta di una lettera di lui a Carlo Poerio del 28 marzo 1859, da Parigi, la quale, pur troppo, è per gran parte indecifrabile, mentre sarebbe assai desiderabile poterla leggere per intiero, trattando un importante argomento del nostro Risorgimento. Ne trascrivo i brani che son riuscito a decifrare: Caro Poerio, La buona amicizia che stringemmo a Napoli nell'anno 1845, l'intimità conservata col vostro fratello Alessandro fino agli ultimi giorni della sua pura e generosa vita, e più che tutto questo l'amore che abbiamo comune all'Italia mi muovono a scrivervi questa lettera non tanto per felicitarvi della liberazione dal carcere glorioso, quanto per sottomettere alla vostra sagacità il progetto d'un disegno, il solo utile conveniente alle condizioni attuali della nostra povera patria e del quale voi solo potete farvi venerando esecutore. Io non mi faccio illusioni e credo non ve la facciate voi intorno alla portata delle proposte Russe di un Congresso sulle cose italiane. Quel Congresso vuol dire abbandono per parte della Francia a una guerra immediata (?) che l'attitudine risoluta dell'Inghilterra, dell'Aleni agna e dei partiti interni fanno impossibile. Quel Congresso vuol dire vittoria della polìtica inglese sulla politica fracese. E difficile e direi impossibile prevedere le vicende della causa nostra in questo nuovo giro dei negoziati diplomatici... (molti righi