Rassegna storica del Risorgimento
POERIO ALESSANDRO ; MONTANELLI GIUSEPPE
anno
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1943
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pagina
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58
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58 Nunzio Coppola
si veniva elaborando del pensiero europeo, ed Hegel cominciò ad essere l'autore preferito. l> Due importanti riviste, tra molte altre di carattere più vario, erano gli organi di questo moto spirituale: Il Progresso, che continuava la soppressa Antologia di Firenze, e il Museo di letteratura e filosofia, le quali raccoglievano gli scritti e le elucubrazioni storiche e dottrinali di quanti pensatori e poeti partecipavano a quel movimento; mentre nelle scienze storiche teneva il campo Carlo Troya promotore della scuola neoguelfa in Italia; e nelle discipline giuridiche Napoli serbava tuttora intatto il suo antico primato.
Se da questo mondo il Poerio si teneva, come si è detto, spiritualmente e praticamente alquanto in disparte, era tuttavia in buoni rapporti personali con i principali rappresentanti di esso, i quali erano pur sempre gli uomini più eminenti del Napoletano per sapere e per patriottismo e che dell'ingegno e della cultura di lui fecevano grande stima. Presso cotesti suoi amici egli introdusse anche il Montanelli, il quale oltre al Troya, ebbe così modo di conoscere Gaetano Trevisani, il filosofo G. B. Ajello, F. Paolo Bozzelli, Stanislao Gatti, Matteo De Augustinis, Enrico Poerio, cugino di Alessandro, Paolo Emilio Imbriani, la poetessa Giuseppina Guacci Nobile, le intellettuali figliuole del poeta ed erudito siciliano Tommaso Gargallo, per nominare soltanto quelli, i cui nomi ricorrono più frequentemente in queste lettere. Vi ricorre anche il nome di qualche altro, che per particolari circostanze il Montanelli non potè conoscere, ma il cui ricordo è vivo nell'ammirazione dell'amico, come quello Stefano Cusani, giovane davvero di grandi speranze, per la cui morte immatura ebbe grandemente a soffrire il Poerio e, per corrispondenza di simpatia, anche il Montanelli. *>
Tornato a Pisa, da Napoli, con l'animo traboccante di ammirazione per le bellezze naturali e per la cordialità degli amici, che vi aveva conosciuti, e di sdegno per le condizioni politiche e sociali in cui l'aveva trovata, il Montanelli tentò di esprimere in versi queste sue impressioni, ma riusci solo ad accozzare alcune mediocri strofe, trovate imperfette
i) Per miel che concerne la vita culturale di Napoli in questo periodo, e per tutte le persone qui e nelle lettere nominate, e delle quali ci risparmiamo di dare notizie, vedi, in particolare, F. DE SANCTUS, op. cil., cap. V, e le note del Croce e del Cortese; ed, ora, anche il ben documentato saggio di E. CIONE, La vita sodale e politica a Napoli {1830-1848), in Ross. Star. Napol, a. I, n. 1, gennaio-marzo 1940.
JJ) Anche per questi giornali e gli uomini che vi collaboravano, vedi il già citato volume del De Sanctis (ediz. Cortese). Il Montanelli serbò anche in seguito ricordo di quel vivo moto spirituale, che aveva visto da vicino in quel breve periodo del suo soggiorno napoletano; ma né diede poi un cenno in verità assai superficiale nelle sue Memorie, voi. II, p. 139 ss.