Rassegna storica del Risorgimento

POERIO ALESSANDRO ; MONTANELLI GIUSEPPE
anno <1943>   pagina <63>
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Alessandro Poerio e Giuseppe Montanelli 63
Gozaadini, i quali, avendo avute commendatizie per i Poerio, erano subito entrati nella loro affettuosa amicizia. Alessandro e Carlo li accompagnavano assiduamente nelle visite panoramiche e storiche per la città e dintorni. Quando nel febbraio del 1847 ne partirono, Alessandro, che poteva finalmente iniziare il suo viaggio col propo­sito di recarsi in Toscana, si accompagnò con loro fino a Roma. Qui, avendo la sua salute trovato grande giovamento, si trattenne più di quanto non avesse deciso da prima, anche dopo che ne furono partiti gli amici bolognesi.
Nella città eterna, Alessandro ebbe occasione di rivedere antichi amici e di farsene di nuovi. Si rivide col Berchet col Bartolini col d'Aze­glio col Vannucci; vi incontrò molti stranieri: polacchi, francesi, tedeschi, tra i quali la baronessa Ottilie von Goethe, nuora del grande poeta, che egli aveva conosciuta nella sua visita a Weimar, ed a lei che era in com­pagnia di Adele Schopenhauer, sorella del filosofo, ed ai Gozzadini egli faceva da guida per i monumenti e le gallerie dell'Urbe. L'anima gli si inebriava nei ricordi dell'antica grandezza e riceveva conforto dai pal­piti di vita nuova che si sentivano vibrare per l'aria e dai quali si trae­vano i più lieti auspici per l'intera nazione. Infiammato dalle antiche memorie e dalle rinnovate speranze, ritornò con più alacre spirito alla poesia. Oltre quelli di recente ispirazione, rifece i versi che aveva dedi­cati a Roma una decina d'anni jtinaTigi e aveva poi lasciati andare come annunzianti troppo inverosimili cose, e che ora, come scriveva all'amico nell*inviarglieli, gli avvenimenti ultimi glieli avevan fatti riprendere in mano e limare. 2) E il Montanelli quando li ebbe ne fu addirittura entusiasta. Quell'ode, rispose,
non morrà. H passato, il presente, l'avvenite della città eterna sono in quei versi. E vi sono arditezze liriche di bellezza peregrina.
I) Vedi, in proposito, il bel volume dedicato dal conte Gozzadini alla memoria della moglie (Maria Teresa di Serego-Allighieri Gozzadini, Tfi ediz. ampliata con pre­lazione di Giosuè Carducci, Bologna, Zanichelli, 1884, pp. 381-423), nel quale, con le bellissime lettere di Alessandro, della madre e di Carlo, sono narrati anche alcuni caratteristici episodi del soggiorno romano di lui.
z) È la bella canzone A Roma, che il Poerio aveva composta in Catanzaro nel 1837, e che, rifatta, vide la luce nelTopuscoletto : H Natale di Roma celebrato il XXI Aprile MDCCCXLVII. Banchetto Pubblico sul Monte Esquilino Alle Terme di Tito, Discorsi ivi pronunziati dai sigg. March. Dragonetti, prof. Orioli, Pietro Sterbini, Marchese Massimo D'Azeglio, Canzone di Alessandro Poerio. In 16 di pp, 22, s. n. t.., ma stampato a Roma per l'occasione. Rarissimo opuscoletto e quasi del tutto ignorato, In cui 1 summenzionati discorsi sono preceduti da un cappello e seguiti da una chiusa, che sono, l'uno e l'altra, la riproduzione esatta di una notizia di cronaca comparsa nel Foglio aggiunto al n. 17 del Contemporaneo del 24 aprile.