Rassegna storica del Risorgimento

POERIO ALESSANDRO ; MONTANELLI GIUSEPPE
anno <1943>   pagina <64>
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64 Nunzio Coppola
In quell'ebbrezza spirituale, sentì guarire anche i suoi mali fisici; e di proseguire per la Toscana non parlava più neppure. Ma la Lauretta con affettuosa sollecitudine gli raccomandava di non farsi sorprendere dal caldo in Roma :
Non vi trattenete in Roma quando riscalderà la stagione, l'aria di Roma è terribile per i nervi, prendete le vostre misure in tempo per non trovarvi là quando vengono quelle giornate di afa, che non si respira pio.
Ma l'approssimarsi del caldo, facendo diradar la folla, rendeva a lui la città più cara; e così ne scriveva alla contessa Gozzadini, già partitane :
Roma sì sfolla sempre più, anzi si vuota di forestieri, né dirò che questo mi spiaccia... Quanto meno frequentemente odo voci inglesi e tedesche e russe e fran­cesi sotto questi archi e queste volte, tanto più lodo il cielo che sia passata la nor­dica invasione degli oltramontani e più mi sento essere veramente in Soma. l)
Ma non solo il silenzio gli rendeva Roma più bella, anche alcune voci che di là cominciavano a levarsi gli suonavano gradite all'orecchio. Organo del nuovo fervore di vita politica era H Contemporaneo, fondato dal marchese Lodovico Potenziane da monsignor Gazola, da Federico Torre e da Luigi Masi, che cominciò ad uscire col gennaio di quell'anno. Non ostante il rigore della censura, quel giornale apriva più d'uno spira­glio alle idee liberali e costituzionali, che si facevano strada in tutta l'Ita- * lia. Il Montanelli, da Pisa, contribuiva articoli su materie politiche e giuridiche, e vi aveva fatto accogliere anche alcuni frammenti dell'allo­cuzione a Pio IX, dal Gesuita moderno del Gioberti allora ancora ine­dito; 2) ed avrebbe voluto che anche il Poerio, il quale gli aveva lodato quegli articoli, s'inducesse a scrivere nello stesso giornale: Cerca di conoscere i collaboratori del Contemporaneo, e dà loro dei buoni consigli. Se tu potessi anche scrivere qualche cosa potresti far molto bene . Ma il Poerio si sentiva, ed era, inadatto all'ufficio di pubblicista:
Ti ringrazio del tuo suggerimento, ma né io sono stato richiesto di scrivere da' collaboratori ohe conosco tutti, segnatamente Potenziarli, Masi, Gazola, né richiesto, scriverei, poiché sento che non avrei garbo. Tu invece hai trovato il
col titolo Banchetto pubblico sul monte Esquilino, e descrivono la mensa di più che ottocento persone, che erano volontariamente adunate dal desiderio di celebrare il di natale di Roma. Lo stile enfatico e roboante fa ritenere tale scritto certa­mente dello Sterbio!. La canzone del Poerio è stampata alla fine nelle ultime quattro paginette come estranea a tanto rumore; e tale essa é per lo spirito che l'anima e la dignità che la informa, lontana dalla oratoria tribunizia dello Sterbini e dalla magniloquenza retorica degli altri discorsi.
1) Nel cit. voi. M. T. SeregoAllighieri, p. 385.
2) Su questa attività del Montanelli giornalista, vedi segnatamente le sue Memorie cit, I, p. 186 ss.