Rassegna storica del Risorgimento
POERIO ALESSANDRO ; MONTANELLI GIUSEPPE
anno
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1943
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pagina
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70
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70 Nunzio Coppola
e dà nel vero la Parrà accennando, nell'ultima sua lettera al comune amico, alla gravezza del compito che pesava sulle spalle del Montanelli. In essa è anche fatto parola di quella che ormai era divenuta l'idea fìssa del Montanelli : la Costituente italiana, che questi aveva solennemente proclamata 1' 8 ottobre dal balcone del palazzo governativo di Livorno, e che nel suo pensiero doveva essere la panacea di tutti i mali d'Italia, come afferma la stessa Parrà: La Costituente Italiana, progettata da Montanelli, può e deve salvarci, costituendo un* Italia : il resto verrà da sé; ma che invece doveva finire tanto miseramente. Quindici giorni dopo questa lettera, il 27 ottobre, nella sortita di Mestre, Alessandro cadeva due volte ferito in un violento corpo a corpo contro gli Austriaci; gli amputarono la gamba, ma non valse: la cangrena sopravvenuta lo spense fra atroci spasimi, sopportati con la serenità di un martire, là mattina del 3 novembre.
Il Montanelli dal suo esilio, cosi lo ricordava nelle sue Memorie (voi. H, p. 417):
La fazione dì Mestre... gloriosissima... colla doppia palma della poesia e del martirio rimandò allo immortale sodalizio dei grandi martiri Napoletani del novantanove, la grandissima anima tua, o Alessandro Pocrio; co testa fazione si combatteva il 27 d'Ottobre; lo stesso giorno che Toscana alzò il vessillo della Costituzione italiana.
Ma non risulta che facesse altro per l'amico scomparso, il quale lo aveva tenuto in tanto alta estimazione. Pare, da quanto si apprende da una lettera di Ruggiero Bonghi a Mariano D'Ayala del 1852 ]) che
1) Mette conto di riportar ani integralmente la lettera, come fu pubblicata nello Atheneum. a. XI, fase, m (luglio 1921, p. 177). In essa il Bonghi penetra acutamente nel nocciolo della esagerata esaltazione che il Tommaseo faceva dei meriti poetici del Pocrio, e ne rivela il baco: esagerava, cioè, nel l'ammirare l'amico, per più sicuramente offendere il nemico; ossia, scriveva por ira a stizza contro il Leopardi, a cui avrebbe voluto togliere il posto. E dà nel segno. L'animo torbido astioso malevolo del Dalmata era così fatto (proprio l'opposto dell'ingenuo e sincero candore del Pocrio) che in lui l'amore era per lo più a servizio dell'odio e del livore Alle numerose, anzi troppe, testimonianze di questo suo stato d animo, che abbondano nelle sue opere, altre son venute ad aggiungersi ora colla pubblicazione degli ultimi scritti inediti per cura di R. CIAMMNI: il Diario intimo e la Cronichetta del Sessantasei. Sui quali occorre tener presento quanto con grande acume e profonda conoscenza dell'uomo Ha detto, recensendoli, A. Omodeo in Critica, voi. XXXVI, p. 284, e voi, XXXVII, p. 447. Ecco ora la lettera del Bonghi:
masmm. ?** " Porigi 26 marzo 1852,
Le due poesie di Alessandro che mi trovo d'aver manoscritte sono appunto quelle che tu mi citi: di guisa che sarebbe tempo sprecato di mandartele, e non te le mando. Dissi al tuo generale della tua fretta: egli aveva passate al Montane! I i le tue notizie e le carte che tu dimandavi; e il Montanelli aspettava un'occasione per ispedirtole... pregai questo