Rassegna storica del Risorgimento
POERIO ALESSANDRO ; MONTANELLI GIUSEPPE
anno
<
1943
>
pagina
<
71
>
Alessandro Poerio e Giuseppe Montanelli 7Ì
avesse intenzione di dare Ini stesso alla stampa le lettere o le poesie che l'amico gli aveva dirette, ma poi non ne fece nulla. E sarebbe stata cosa interessantissima, s'egli avesse potato incarnare quel suo desiderio in Parigi, ov'egli allora viveva esule e dove era tuttora vivo il ricordo di Alessandro Poerio.
Come strettamente connessi all'argomento principale di questo carteggio, benché del tutto indipendenti da esso, aggiungo altri due gruppetti di lettere ad Alessandro Poerio, che riguardano in particolare la edizione delle sue liriche ed argomenti di altre poesie.
Il primo è formato da quattro lettere di G-. Cobianchi con alcuni bigliettini di Giovanni Stefani e di Pier Silvestro Leopardi, e ci dà notizie delle vicende della stampa parigina di quelle Liriche, tante volte ricordata nel precedente carteggio.
Quando dopo parecchi anni di dubbi e di titubanze, il Poerio si decise finalmente a stampare una scelta dei suoi versi che gli erano stati grandemente lodati dagli amici, massime dal Tommaseo, si rivolse ai tre suddetti amici in Parigi perchè gliene procurassero la stampa colà senza il nome dell'autore.
ultimo di trovarla presto, e in caso che non ce ne fosse nessuna pronta, le inviasse per la posta. Credo l'abbia fatto: gliene domanderò stasera. Il Didot ricevette le poesie del Poerio dal Tommaseo, il quale non era a Parigi mentre si stampavano; di guisa che vennero zeppe di errori; quella lista di correzioni fu mandata poi da Napoli ed aggiunta. Del resto se vuoi altre notizie più precise su questo e su altri fatti bisognerebbe che tu t'indirizzassi al Tommaseo a Corfù...
Sai che il Tommaseo in quel suo Dizionario, credo, d'Estetica, accenna senza j nominare, ad Alessandro come a un gran lirico che avrebbe soverchiata ogni altra reputazione moderna poetica italiana. Non era vero, né poteva essere; pure il Tommaseo lo scriveva per ira e stizza contro il Leopardi, a cui avrebbe voluto togliere il posto...
n Poerio qui conobbe tutti gli uomini più riputati di Francia, e tutti se ne ricordano con umore e stima. Quando si Beppe d'un Poerio carcerato a Napoli e se ne parlò tanto, tutti credettero fosse Alessandro, e se ne condolsero di più come di un loro amico. Fuori di questa cerchia, di quelli che lo conobbero di persona, ci ha pochi che lo conoscono di reputazione, o per aver letto le sue poesie, e forse nessuno. Alessandro stesso mi raccontava il modo che tenne a conoscere la Sand: non trovando nessuno che lo presentasse, le scrisse un biglietto dichiarandosi il suo ammiratore e desiderosissimo di conoscerla: ne ebbe risposta gentilissima e si presentò da sé... (Tedi il seguito dell'aneddoto narrato da V. Imhriani nel Giorn. Napol, d. Domenico, a. 1,1882, n. 20].
P. S. il Montanelli mi disse di aver egli stesso parecchie poesie e lettere del Poerio: non so se le avrebbe mandate perchè intendeva stamparle poi lui. Solita picehieria e grettezza italiana: non so che sieno questi liberali, i quali non capiscono l'associazione! Ingegni di formica in lutto.