Rassegna storica del Risorgimento
POERIO ALESSANDRO ; MONTANELLI GIUSEPPE
anno
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1943
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pagina
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72
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Nunzio Coppola
Quali ragioni egli avesse di preferire le tipografie parigine a quelle italiane, non crediamo di andar errati dicendo che egli ciò facesse per scansare il rigore delle censure dei vari Stati della penisola e in ispecie di quella di Napoli. In quanto poi all'averle fatte stampare anonime, la ragione vera è da ricercarsi piuttosto nella sua eccessiva modestia e nella sua ferma persuasione che quelle liriche fossero cose di poco conto, com'egli soleva ripetere al Tommaseo, il quale invece gliele esaltava; ed in minima parte anche a quel che lasciò intendere al Puccini, scrivendogli da Napoli: ti sarà mandato... un volumetto di liriche mie, ma stampate senza il mio nome per ragioni che facilmente intenderai, dovendo io star qui, volendo evidentemente alludere ai rigori della censura napoletana.
Per la scelta dell'editore e la cura della stampa egli si affidò ai tre amici di Parigi; ma per un cumulo di circostanze, che sono accennate nella terza lettera del Cobianchi, e soprattutto perchè furono in troppi ad occuparsene giacché è un pessimo sistema quello di servirsi di volontà collettive per menare a bene una faccenda la quale non richieda che un po' d'ingegno e molta attività ed avvedutezza l'edizione non riuscì quale il poeta si attendeva. Belli e nitidi i caratteri, ottima la carta, la veste, insomma, assai decorosa, ma il corpo tale da 'far pietà; molti e gravi gli errori di stampa e tali da deformare o da rendere addirittura inintelligibile il senso dei versi. Il Poeta per rimediare in parte a questo sconcio fece stampare a Napoli un foglietto di quattro pagine di correzioni, che fu incollato dopo l'indice in alcuni solo dei cinquecento esemplari; in altri le correzioni furono aggiunte a mano; altri poi andarono in giro così com'erano usciti dalla tipografia.
È un volumetto in 8 (cm. 22x14,5) di pp. 122, più sei innumerate: quattro in principio (delle quali la terza contenente il frontespizio) e due in fine, contenenti l'indice; a queste seguono, negli esemplari che ne son forniti, quattro pagine non numerate, fitte di errori-correzioni. Esso è anche una rarità bibliografica, che pochissime biblioteche posseggono: divenuto anche più. raro pel fatto che molte copie andarono perdute e distrutte in blocco presso coloro che ne erano i depositari per la distribuzione.
Dei tre corrispondenti uno è l'abate Giovanni Stefani, che allora viveva in Parigi, amico del Tommaseo, che lo teneva in molta stima; e che il Poerio aveva assai frequentato a Parigi, dedicandogli poi anche una delle liriche di questa stampa; l'altro è Piersilvestro Leopardi, molto più noto; ed il terzo G. Cobianchi.
lì