Rassegna storica del Risorgimento

POERIO ALESSANDRO ; MONTANELLI GIUSEPPE
anno <1943>   pagina <73>
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Alessandro Poerio e Giuseppe Montanelli 73
Su quest'ultimo non si hanno molte né precise notizie. Aveva preso parte ai moti napoletani del 1821, ed aveva combattuto quale capitano aiutante del generale Pepe, che lo nomina nelle sue Memorie, *) a Rieti, ov era stato gravemente ferito e fatto prigioniero dagli Austriaci. Libe­rato, si rifugiò in Francia; e qui fu di quelli che seguirono il Pepe nel tentativo di Marsiglia nel marzo del 1831.2) A questo episodio, se non anche al primo: del combattimento in Abruzzo, rimonta certamente la sua amicizia col Poerio; e in Parigi lo vediamo appunto, come appare da queste lettere, nella cerchia degli amici di questi. Nel 1848 poi si fece informatore segreto da Parigi del Gabinetto di re Carlo Alberto, ottenendo per ciò la nomina di addetto a quella Legazione sarda.
Il Tommaseo, con quella voluttà, che gli veniva dal suo animo tor­bido, di schizzar veleno su tutti, così parla di lui, postillandone una lettera inedita del 3 maggio 1848:
Il Cobianchi milanese, galante e un po' avventuriero, impoverito sposò in età matura una giovanetta inglese, la cui dote gli servi parecchi anni a tener casa aperta e spendere oltre il bisogno; ma la dote sfumando e l'uomo invecchiando, la giovane moglie, per queste due ragioni insieme unite, deliberò di piantarlo; e lo piantò. Il Cobianchi si diede tutto a Carlo Alberto, e fin qui non c'è male; ma per puntellare il seggio vacillante del re, scriveva ne' giornali francesi cose da diffamar la nazione. Uomo di società corrotta, e corrotto nelle intime viscere, però cieco al bene dell'umana natura, credulo del male e di ogni umana abbiettezza.3)
Sia il Pepe che il Tommaseo lo dicono milanese; il D'Ancona invece (in una nota al Carteggio di M. Amari, II, p. 21) lo dice probabilmente piemontese d'Intra e suppone si chiamasse Lorenzo o Cesare; ma
1) Voi. II, p. 334; Montcmaior (il generale che in quella circostanza coman­dava una delle colonne delle truppe napoletane), era naturalmente debole di carat­tere... Quale antidoto alla sua fiacchezza, mandai presso di lui l'energico Del Carretto, il colonnello Novara ed anche il Capitano Cobianchi, milanese, nuovo nel mestiere delle armi, ma caldo e animoso italiano. Inviato poi, durante la battaglia di Rieti dal suo generale a prendere ordini dal Pepe gli cadde il cavallo sulla via del ritorno. Essendo rimasto a piedi continua a narrare il Pepe nel galoppare a traverso quelle boscaglie, feci a questo bravo Italiano montare uno de* miei cavalli, affinchè subito recasse al suo generale l'ordine della ritirata ; se non che, per via, e' fu. ferito e fatto prigioniero. Ivi, p. 339.
2) In una lettera del 6 marzo 1831 da Marsiglia a colei ohe poi sarà sua moglie, il Pepe scrisse tra l'altro: J'ai loué un bfttiment en payant presane le doublé que dans un eas ordinaire, et je partirai cotte nuit ou domain au plus tard. Poerio, Cobianchi, le colonnel Toppi m'accoinpagneront. (Guglielmo Pepe, a cura di R. Mo­scati, voi. I, 1797-1831, Roma, Vittoriano, 1938-XVI, p. 335).
'0 TOMMASEO-CAPPONI, Carteggio cit,. voi. IH, p; 212, n. 6.