Rassegna storica del Risorgimento

POERIO ALESSANDRO ; MONTANELLI GIUSEPPE
anno <1943>   pagina <78>
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78 Nunzio Coppola
di rivedere la cara terra della sua giovinezza, alla quale erano legati i piti bei sogni della sua vita. Ma il Puccini, quando, nel marzo del 1835, seppe del rimpatrio di Alessandro, cogliendo l'occasione dell'andata a Napoli dell'attore Alberti, inviò per costui una sua commendatizia al vecchio amico napoletano, nella quale chiedeva notizie di lui e della famiglia e gli si richiamava alla memoria col vecchio soprannome di Niccolò del Noce.
A quella commendatizia il Poerio rispose con una lunga e bella let­tera, nella quale, con grande effusione amicale gli parla dei propri studi e delle proprie occupazioni; delle aspirazioni nutrite e delle disillusioni provate; del tedio per le cose presenti e del rammarico per gli anni tra­scorsi in ozio. Rievoca i vecchi comuni amici; accenna alle nuove poesie composte in Parigi, lodategli dal Tommaseo; e gli rivela di aver condannato come giovanili tutte le altre precedenti; e con viva nostal­gia ricorda la quiete goduta nell'amichevole ospitalità della villa pistoiese, ed invita l'amico a venire a trascorrere un po' di tempo con lui a Napoli. Lascia, però, cadere senza risposta il ricordo di Niccolò del Noce, forse allusivo a qualche avventura galante.
Non gli fa parola della sua conversione religiosa, operatasi in Fran­cia, evidentemente per quel suo nativo senso di delicato riserbo, al quale ho già accennato. Ma d'ora in poi tutto il tono della nuova ripresa epi­stolare, pur conservandosi intatto l'antico affetto, non è più quello di prima. Non vi ricorrono più espressioni di spregiudicato scetticismo; ma vi si discorre di poesia di arte di bellezza. Così il recente, ma profondo cattolico, senza far particolare ostentazione*del suo nuovo stato d'animo, loda ed esalta le opere di pietà religiosa e di carità cristiana del vecchio cattolico pistoiese, e lo esorta a perseverare in esse.
Tale è lo spirito del rinnovato carteggio, che crai si riporta, dei due vecchi amici, ritrovatisi in esso, dopo vari anni di silenzio, coll'immutato affetto di una volta, e con quel vivo senso di nostalgia, che il nostro poeta rievocò nelle prime strofe dell'ode La Stampa. *)
NUNZIO COPPOLA
Vedile riportate in seguito.