Rassegna storica del Risorgimento

POERIO ALESSANDRO ; MONTANELLI GIUSEPPE
anno <1943>   pagina <82>
immagine non disponibile

2 Nunzio Coppola
da Roma tra quindici altri giorni, ma io non vi aspettava che a mezzo Maggio consi­derando la necessità che vostra figlia stesse in riposo parecchie settimane dopo il parto ch'era imminente sì quando voi scrivevate, ma non ancora avvenuto. Ebbene, eccoci ormai alla fine di Maggio, e non so che pensare. Tanquìl la temi scrivendo due righe. Di salute io Bono stato assai peggio in questo intervallo. Del Giusti non ho avuto più nuove. Rista Niccolini mi ha scritto, e da lui ho saputo la terribile sventura del mio carissimo Gino Capponi. J) Mio fratello non è ancora tornato a casa, benché mi si diano sempre assicurazioni di dover egli uscire m libertà, attesa la sua evidentissima innocenza. Addio. Credetemi
Vostro Afl> Alessandro Poerio.
L. Parrà ad A, Poerio
V.
Pisa, 14 giugno 44. Mio caro Amico,
Mi affligge immensamente che siate peggiorato di salute ultimamente. Potessi con la forza del mio desiderio risanarvi ! come vorrei giovarvi, assistervi. Vi prego di par­larmi più dettagliamente del vostro incomodo, che io suppongo nervoso, sapendo che avete un singhiozzo molesto: ditemi se questo è il vostro male Vi ho nel cuore, mio caro Sandrino; attribuite al mio attaccamento, e a puro affetto, questa richiesta Mi adolora il sapere che non vi è stato ancora restituito l'innocente vostro fratello, ciò che è inconcepibile Viviamo in tempi assai duri. Quante sciagure 1 e questa creta che non regge, frana; e ci riduchiamo (sic) presto presto senza salute in modo da avere a fastidio la vita.
Lasciai Roma il giorno nove di maggio, quasi improvisamente, come improvisa-mente decisi con le mie figlie di ritornare in Toscana invece di andare a Napoli: il sacri­fizio è stato grandissimo; io ho sempre desiderato d'andare a Napoli, di stare là almeno un anno; l'idea di rivedervi poi mi dava tali emozioni, mi prometteva soavità tali, da rendermi quel progetto una delle più. care mie affezioni ma questi tempi sono duri, sono pericolosi non volli rischiare un viaggio inutile: temei di non passare in Napoli in un momento in cui non si sentiva parlare che d'arresti e di viaggiatori rimandati indietro. In Roma si rimandava mio figlio, e Malenchini2) era messo nel Castelsantan-giolo, e tutto questo ingiustamente, senza ragione nessuna ! non volli, con la mia figlia vicina al parto, debolissima anzi amalata, trovarmi a dei dispiaceri: - ecco come ho
1) La morte della sua secondogenita Ortensia, sposa al marchese Attilio Incontri, avvenuta il 5 maggio, dopo aver dato alla luce il quinto figliolo. Cfr. G. CAPPONI, Scritti editi ed inediti, per cura di M. Tabarrird, Firenze, Barbera, 1877, II, p. 465.
2) Vincenzo Malenchini, sul quale vedi, per tutti, M. PUCCIONI, V. M. nel Risor­gimento Italiano, Firenze [1930]. Ivi (a p. 25) è da correggere la svista circa l'anno che è II 1844, non il 1845 in cui il M. si recò a Roma per prendere accordi cogli affiliati alla Giovine Italia. Ved. A. M. Gms ALBERTI, Cospirazioni del Risorgimento, Palermo, Crani, 1938, p. Ili, 121-122, 132. La causa dell'arresto fu una lettera dell'amico E. Mayer da Livorno, nella quale si parlava della madre. Ma la Polizia pontificia sospettò che quella parola madre stesso per Italia, ch'era delitto nominare ! Cfr, anche: A, LINAKER, La vita e i tempi di E, Mayer, Firenze, 1892, voi. II, p. 205; e Memorie inedite di G. Giusti, con proemio e note di F. Martini, Milano, Trevea, 1890, p. 281.