Rassegna storica del Risorgimento

POERIO ALESSANDRO ; MONTANELLI GIUSEPPE
anno <1943>   pagina <85>
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Alessandro Poerio e Giuseppe Montanelli 85
quanto mi fosse grata la nuova dell'atto di giustizia reso al vostro fratello; cosa che seppi subito e il mio primo moto fu allora di congratularmi con voi; ma mi rappresentai tanto grande la gioja di voi tutti che temei disturbarla, e me ne astenni. Io ho bensì sentito in questi ultimi tempi la privazione delle vostre lettere e progettando tutt'i giorni di scrivervi ho diferito di giorno in giorno violentando, vi assicuro, il mio pia­cere per mille niente,- per mille di quelle piccole grandi cose che sono fatte per portar via il nostro tempo e niente più. Ho avuto per altro un amalato che abbiamo portato di Roma, un grande artista e povero uomo.
Si volle tentare di salvarlo; ma è morto ! l'ho sempre assistito e non l'ho lasciato che dopo spirato. Vi lascio a considerare tutto quello che ho sofferto ! per del tempo non sono stata buona che a riposarmi e a distrarmi di quelle impressioni di tanti generi divèrsi. Quello che posso assicurarvi è che ho fatto ben poco per me e per il mio piacere, non vi sorprenda pertanto il mio silenzio. La vostra buona letterina ricevuta soltanto questa mattina, dissigillata e riappiccicata, è fatta per darmi completa letizia Non avete, mio caro Poerio, la coscenza della immensa gioja che mi date col dirmi che venite in Toscana. Temo che conosciate ben pochi in questa città, dove forse sarò: temo di vedervi alla sfuggita 1 In ogni modo vi chiedo in piacere dì venire a smontare da me; ma io vi anderò incontro fino a Livorno alla mia età mi è permesso di farlo, queste compensazioni ai vantaggi che si hanno in gioventù, hanno gran pregio per me quando servono a dimostrare la mia amicizia. Trovo lungo l'aspettarvi sino a primavera. Se la salute della vostra madre si ristabilisce presto anticipate la vostra venuta. H cam­biamento d'aria, le distrazioni vi guariranno perfettamente. Io sono stata lungamente e gravemente amalata, come sapete, e adesso sto bene come se non avessi mai sofferto nulla. Spero che sarà cosi di voi presto: non ci è che il mal di nervi che non ci lascerà mai, noi di forte sentire.
Io vi mando staccato a questa lettera i dettagli della funesta inondazione di Fi­renze. ') Benché sia stata poi inondata estinzione considerabile della Toscana noi Parrà siamo state fortunatissime perchè danneggiati di poco in confronto di molti altri. L'Arno il Serchio il padule di Bientina hanno rotto con tutt'i torrenti e fiumiciatoli, in diversi luoghi, la popolazione di Bientina e delle campagne di tutti quei luoghi popo­larissimi e fitti di paesi, sono rovinati: l'acqua alla metà delle case ! 1 interrotte le comunicazioni anche con Firenze anzi in specie con Firenze. Dopo diversi giorni il servizio delle poste e delle diligenze si facevano, da Pisa a Ponte d'Era, in carozza; da Ponte d'Era in là in navicello 1 e poi verso Firenze in carozza. Sono affogate gente nelle vie di Firenze nelle strade postali, non si sa il numero perchè il governo Io cela, cinque o sei dei migliori Studi di legali di grido sono stati inondati e perduti tutt'i libbri documenti della massima importanza. Mulini diversi altri librai hanno veduto galleg­giare per la corrente delle strade le casse dei loro libbri. Un negoziante di quadri ha perso tutti i suoi quadri, aveva tre.giorni prima ricusato di vendere un Perugino due­mila tendi, delle persone di riguardo, sono restate trentadue ore senza mangiare. Sono innumerevoli questi dolorosi fatti. In Firenze una commissione dei primari signori questuava per i rovinati in questa circostanza, a Pisa un'altra per i miseri Bientinesi, e Livorno e tutt'i paesi della Toscana per tutti questi infelici. L'Università di Pisa
') Sono contenuti in una lunga narrazione anonima intitolata: Inondarono dì Firenze del dì 3 9bre 1844, colla data del 5 alle ore 12 '/2 di mattina; e in una lettera da Coreggi, 3 novembre 1844, a Lauretta di Word. Orai (?), che qui si omettono. Sul disastro efr. anche Epistolario del Giusti, curato da Martini, II, p. 144.