Rassegna storica del Risorgimento
TRIVULZIO DI BELGIOIOSO CRISTINA
anno
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1943
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pagina
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102
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102 Mario Battisiini
rende impossibile di ritenere che la lettera d'Alfredo de Musset, in risposta ad un invito, della principessa, sia del* 24 giugno, ma essa è senza dubbio del luglio e fu scritta a Parigi, dove il poeta era ritornato il 15 luglio all'annunzio della morte del Dùca d'Orléans, e non da Pacy-gurl'Eure, come anche l'ultima parte della lettera stessa conferma. Circostanza di lieve importanza, perchè in niente cambia quanto lo storico afferma sulla condotta del poeta francese nei riguardi della Belgiojoso
H ritorno di quella in Francia aveva per scopo di curare la pubblicazione del suo Essai sur la formatimi du dogma catholique, i primi due volumi del quale uscirono nell'estate di quell'anno, senza perciò che le sciocchezze dell'irresistìbile poeta turbassero lo spirito della scrittrice. Non è per ripetere quanto a proposito di quest'opera ha scritto il Malvezzi, ma solamente per ricordare che anche nel Belgio se ne ebbe una pallida eco. Infatti una recensione, l'unica, secondo le nostre ricerche, de VMssai si legge nel Journal HistoriqttB et Lìltéraire de Liège. rivista cattolica molto importante, la quale nel fascicolo del 1 aprile 1843 scriveva: Se ricordiamo questo volume è piuttosto per far conoscere ai nostri lettori la menzogna che il suo titolo racchiude, che per raccomandarne la lettura. Il primo difetto dell'opera è di non occuparsi per niente dello sviluppo accidentale della dottrina, né delle controversie teologiche, che sole potrebbero, in un certo senso, essere considerate come cause della formazione del dogma cattolico, cioè a dire della sua definizione e della sua fissazione, se ci è permesso d'esprimerci così, per mezzo delle decisioni della Chiesa. Il secondo difetto di questo lavoro è di non avere alcuno scopo conosciuto. L'autore si limita ad un colpo d'occhio superficiale sui principali scrittori ecclesiastici dei primi secoli, dei quali abbozza la vita, senza discutere le loro dottrine. Così parlando di Sant'Ireneo, l'autore si dilunga sulla controversia elevata riguardo alla Pasqua e si esprime in una maniera molto sconveniente su Papa Vittore che, in quell'affare, ebbe ragione, benché l'autore de l'Essai affermi il contrario. Le dottrine di S. Ireneo, sulla Chiesa, sulla tradizione, sull'Eucaristìa, che appartengono essenzialmente al dogma cattolico, sono taciute. Chi si aspetterebbe di trovare in seguito, nel capitolo consacrato a Clemente d'Alessandria, un quadro dei costumi dissoluti d'Alessandria ? Quale rapporto si pud trovare fra la formazione del dogma cattolico e la maniera di bagnarsi che si aveva nella capitale dell'Egitto ? Noi non abbiamo che una cosa da lodare nell'autore, la sua sottomissione completa alle decisioni della Chiesa. Le sue conoscenze teologiche e storiche ci sembrano però scarse, egli manca sopra tutto del tatto necessario per parlare prudentemente delle questioni controverse, e di più ha il grande torto d'ingannare il pubblico, ostentando un titolo che non ha alcun rapporto col contenuto del suo libro. Notiamo specialmente quest'astuzia letteraria con tanta maggior ragione, perchè non è unica, perchè circa due anni fa M. de Genoude pubblico una Nouvelte exposition du dogme catholique. Se gli autori che si consacrano alla difesa della religione speculano sulle distrazioni del pubblico, quale fiducia si avrà ormai nei loro annunzi ? . ') Il nome della Belgiojoso non è mai ricordato dal recensore il quale, benché l'opera fosse uscita anonima, non poteva nell'aprile 1843, ignorare il nome dell'autore; ma devesi però riconoscere che la rivista belga, contrariamente ad altre francesi, esprime giudizi abbastanza sereni, benché severi e spogli di quella forma solenne e cattedratica che in tanti critici della Belgiojoso tradisce la presuntuosa ignoranza o la leggerezza colpevole, mostrando che l'opera criticata non era stata, spesso neppur letta*
Della traduzione della Scienza nuova del Vico, uscita a Parigi nel 1844, nessun critico belga si occupò e so ne ebbe, nel Belgio, una pallida notizia per mezzo della
1) Tomo 9 (1843), fase. 108, pp. 589-590.