Rassegna storica del Risorgimento
anno
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1943
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pagina
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112
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LIBRI E PERIODICI
RISPOSTA AD ALESSANDRO LUZIO
Riceviamo e pubblichiamo:
On. Direzione.
Nella Rassegna storica del settembre-ottobre 1942 avete pubblicato una lettera, inviatavi da Alessandro Luzio, relativa alla mia recensione dei Costituti Confalonieri editi dal Salata, che venne pubblicata sulla Rassegna del maggiogiugno 1942.
Mi sia concesso rispondere poche parole alle osservazioni del Luzio.
Innanzi tatto io non ho accusato il Luzio di aver dimezzato a capriccio la durata dei lunghi estenuanti interrogatori inflitti al Confalonieri dal Salvotti: ho solo affermato che l'osservazione del Luzio, non aver cioè quegli interrogatori superato di media le quattro o cinque ore, non rispondeva a verità. A questa mia affermazione, che non conteneva nulla di falso, non ho aggiunto alcun commento che potesse suonare men che rispettoso per l'egregio studioso.
bensì vero che a p. 146 del volume Antonio Salvotti e i processi del Ventuno (Roma, Alighieri, 1901) il Luzio, parlando di interrogatori durati non più di quattro o cinque ore, non si riferiva direttamente ai costituti Confalonieri (ciò era del resto impossibile, perchè quei costituti erano allora sconosciuti); ma tuttavia egli credeva di poter stabilire un'analogia, e, in base a questa, di poter affermare che anche gli interrogatori del Confalonieri non dovettero durare più di tanto. Ecco, testualmente riportate, quelle parole del Lazio: Ih tutti i costituti che ho esaminato, è sempre esattamente indicata l'ora in cui cominciavano e l'ora in cui finivano: né ho mai visto che la durata media sorpassasse le quattro o cinque ore, o che si tenessero di notte. Possibile che i prigionieri avrebbero sottoscritto delle falsificazioni cosi sfacciate perfino riflettenti l'ora dei costituti?. Ora, se si tiene presente che il Luzio scriveva queste parole per controbattere i lamenti del Confalonieri relativi alla lunghezza spossante degli interrogatori, e che nello stesso luogo lo scrittore parla di una leggenda cui quei lamenti avrebbero contribuito a dare origine, risulterà chiaro come fosse intenzione del Lazio di dimostrare che anche i costatati del Confalonieri non dovessero durare più di quattro o cinque ore: ciò che la recente edizione del Salata è venuta appunto a smentire.
Inoltre, le parole del Salvotti riferite a p. 83 del volume citato ( In sette costituti durati sette giorni per sette ore ciascuno si contiene tutta la storia della cospirazione qua! venne a sua notizia o volle narrare Confalonieri), non provano nulla in favore di quanto sostiene ora il Lazio, giacché lo stesso Luzio riconosceva nel citato volume (p. 146) che quei sette famosi costituti non sono da comprendere nel novero degli interrogatori di cui U Confalonieri si lamenta.
Tengo infine a precisare che il volume del Luzio su M processo PellicoMaron-celli (Milano, Cogliati, 1903) mi è notissimo, come lo deve essere a qualsiasi studioso di storia del Risorgimento; se non l'ho citato nella mia recensione, è perchè gli accenni contenuti a p. 27, di cui parla nella sua lettera il Luzio, non hanno nulla a che vedere con il processo Confalonieri, di cui solo è ora questione. Lo stesso devesi ripetere per quanto riguarda l'accenno allo Zaiotti ed al processo contro due delinquenti comuni, contenuto a p. 218 dello stesso volume.
Ho voluto precisare quanto sopra non solo per rispetto alla verità, ma anche per riguardo allo stesso Luzio, cui a nessuno passerebbe pel capo di rivolgere l'accusa di adulterazione di documenti , poiché tutti ne conoscono al contrario la probità e il valore scientifico.
Con osservanza PAOLO ROMANO
Roma, 15 dicembre 1942-XXL