Rassegna storica del Risorgimento

JOSEPHSTADT ; LUBIANA ; CAVALLETTO ALBERTO ; MANTOVA
anno <1914>   pagina <32>
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*>* Giuseppe Solitro
razioni por garantirne il buon esito ; ma anche queste pratiche pri­vate dovrebbero esser fatte in modo da non far credere che nem­meno in apparenza, ed assai meno in realtà, si possa mirare ad altro scopo di quello di un semplice trasferimento di carcere, né do-vrassi mai deviare dai modi e dai doveri di una dignitosa riserva, rifuggente in egual-modo dalla pretensione e dall'avvilimento.1 E al dottor- Barbò-Soncin, egualmente Io ho autorizzato la mia Eosa a fare la domanda pel mio trasferimento a carcere più vi* ciuo all' Italia, ma non intendo però ohe quest'atto sia mai in contradizione coi dovéri che a me ed a lei e ad ogni uomo di cuore impone la speciale mia condizione , * -
Il 3 aprile '54 fu giorno di festa- pei prigionieri italiani di Josephstadt; quattro dei loro compagni venivano improvvisamente liberati: l'abate don .Giulio RedaeHi curato milanese, il dottor Vi-viani avvocato pure di Milano, e "duo contadini trevigiani, certi Fegosi e Manenti, tutti e quattro condannati per detenzione di armi. Alla gioia per la loro liberazione s'univa forse nell'animo degli altri la segreta speranza d'una prossima amnistia generale.
Il Cavalletto però non si faceva illusioni, e pel timore che la sorella, risaputa la cosa, s'abbandonasse a chi sa quali speranze, il 4 aprile (1854) le scriveva:. Sebbene io sia eerto di qui rima­nere, vedrò sempre con vivo piacere il ritorno in patria dei com­pagni, né bassezza d'invidia, o avvilimento, o sfiducia turberanno mai la pura gioia dell'anima mia.8 Nel dubbio però che, ad onta delle sue parole, potesse ella coltivare, come molti altri sventu­rati ancora qualche speranza, scriveva all'amico Goletti it 1 mag­gio Ti raccomando, o Ferdinando, di mantenere la Bosa in questo giusto e necessario stato d'animo (di rassegnazione cioè) ; Ella che per tante dolorose prove ha imparato a patire, saprà intenderti, saprà metter in atto i consigli tuoi e dei degni comuni amici. Si mantenga sempre nella dignitosa riserva fin qui osservata, non sol­leciti, non si affanni mai, non dia noia ai magistrati con domande di eccezioni e favori, inconseguibili per massima, sconvenienti per riguardo ai miei compagni di sventura; non speri troppo per
1 Lettera presso il dottor Dino Goletti.
2 Lettera 28 febbraio 5, presso il dottor Dino Coletti.
* Museo civico ài Padova, Archivio Cavalletto , B. n. 8261. Zettere clan-destine dal carcere.