Rassegna storica del Risorgimento
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1943
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124
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124 Libri e periodici
richieste italiane, iugoslave e greche, le proposte iugoslave di arbitrato e di plebiscito, i progetti americani di sistemazione, il difficile compito della delegazione italiana. Viene quindi la settimana di passione con tutte le sue drammatiche vicende, e il successivo ritirò della delegazione italiana, che poi dovette forzatamente ritornare in condizioni di diminuito prestigio e di conseguenti aumentate difficoltà per ottenere un èquo componimento della questione adriatica. Difficoltà che si rivelarono nei vari progetti elaborati or dall'uno or dall'altro. Contemporaneamente furono affrontate e non risolte la questione del Dodecaneso e quelle coloniali.
Ognuno dei due volumi si chiude con un interessante capitolo, nel quale sono riportati i giudizi della stampa francese e italiana sul trattato di Versaglia, e di quella italiana sola sul trattato di San Germano, col quale era sistemata gran parte della nostra frontiera. Questi commenti sono caratteristici delle varie correnti politiche italiane. Ma quello che attrae soprattutto la nostra attenzione e il nostro interesse è il giudizio di uno dei principali attori della Conferenza, di Lloyd George. Egli naturalmente difende i trattati, e sostiene che essi non erano cattivi ma cattiva ne fa l'esecuzione. Basa questa opinione, condivisa anche dal Curato, sull'affermazione che i trattati hanno raggiunto gli scopi, ai quali i loro artefici miravano, e cioè la difesa del diritto internazionale, la liberazione delle nazioni oppresse, la cessazione degli immensi armamenti, la Società delle Nazioni, l'organizzazione internazionale del lavoro, la condanna della guerra, la revisione dei trattati. Ora, chiunque esamini i trattati riconoscerà facilmente che le affermazioni di principio erano platoniche, che la liberazione delle nazionalità oppresse non fu completa e che si crearono nuovi irredentismi, che il disarmo fu solo unilaterale, che la Società delle Nazioni era impotente, che la revisione dei trattati in concreto non era possibile. Inoltre Lloyd George accenna appena di sfuggita alle riparazioni.
Questa parte del trattato era ineseguibile, e lo dimostrò all'evidenza il Keynes, in un libro rimasto famoso e che è la prima critica sistematica fatta al sistema di Ver--saglia. Ebbene le asserzioni del Keynes sono state confermate punto per punto dagli avvenimenti successivi, e la demolizione di questa parte del trattato.ha costituito uno dei problemi più spinosi del primo decennio del dopoguerra. Quindi possiamo concludere che se l'applicazione dei trattati fu difettosa, la colpa in parte risale ai trattati stessi che stabilirono condizioni impossibili ad eseguirsi.
Concludendo questo esame del libro del Curato faccio due osservazioni. Una ali*affermazione da lui fatta nell'introduzione (pp. 8-9) che l* Austria-Ungheria mirava ad assicurarsi il predominio nel prossimo Oriente: ora è noto che gli intimi studi hanno dimostrato che l'AustriaUngheria con l'annessione della BosniaErzegovina e più ancora dopo le guerre balcaniche aveva rinunciato ai disegni espansionistici nella penisola balcanica, dove la sua politica ormai mirava solo alla difesa dell'impero.
La seconda osservazione si riferisce all'omissione dei quattordici punti e degli altri messaggi di Wilson, che ufficialmente furono presi come principi ispiratori dei trattati; a quella della lettera di Lansing del 5 novembre, la quale consacrava l'impegno degli alleati di attenersi ai principi wilsontani; infine alla mancanza di qualsiasi accenno alle riparazioni. E vero che cosi veniva aumentata la mole già considerevole di questi due volumi, e forse venivano inclusi documenti che troveranno posto in altri volumi della collezione, ma il quadro della Conferenza della pace sarebbe stato più completo.
Fatte queste riserve, dobbiamo riconoscere il merito dell'A. di averci data una sintesi precisa ed efficace della Conferenza di Parigi, e la sua fatica per averci dato una minuta esposizione dei problemi. Chiunque vorrà farsi un'idea precisa e sicura dei trattati del 1919-20 potrà ricorrere con sicurezza a questi due: volumi.
AUGUSTO TORRE