Rassegna storica del Risorgimento

DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; CAVOUR, CAMILLO BENSO DI ; SALMOUR,
anno <1943>   pagina <154>
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Giulio Del Bono
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Il prof. Zazo rileva che, fin dal marzo, Cavour aveva pensato ad un intesa con Napoli perchè preoccupato dalle proporzioni che avrebbe potuto prendere la guerra e che però aveva incaricato Massimo d'Aze­glio perchè si procurasse precise informazioni sulle Due Sicilie, ma aggiunge che Io statista fondate speranze non ebbe mai.*) A noi sembra bastasse il triste ricordo del 1848 per distogliere Cavour da tale idea; poi sarebbe stato un po' tardi, sollecitar l'alleanza nel giugno, quando le sorti della guerra si volgevano propizie ai franco-sardi, e quando sarebbe occorso molto tempo all'esercito napoletano per compiere la mobilitazione, la radunata e lo spostamento fino al Po. Di quell'esercito poi, Cavour aveva ricevuto notizie poco lusinghiere dal Gropello, 2) quindi non poteva sperarne grande aiuto materiale.
Perciò non ci sembra possa aver ragione neppure il Bianchi quando scrive che il vasto orizzonte dell'unità politica della nazione non era ancora apparito agli occhi della mente di Cavour. NclVassestamento del-Vindipendenza italiana, come allora egli credeva, il regno delle due Sicilie non sarebbe scomparso, quindi valeva molto meglio averlo unito in lega contro l'Austria che vederlo neutrale aperto alle ambizioni francesi.3) A sola prova di queste afférmazioni l'autore riassume le istruzioni date al Gropello e al Salmour. Ma tali istruzioni, come diremo più avanti, ci sembra avessero tutt'altro fine; d'altronde, se Cavour fosse stato men­talmente così cieco, avrebbe avuto ragione Mazzini di gettargli nuova­mente sul viso la rampogna d'un anno prima; di non cercar altro che un ingrandimento territoriale del Piemonte ed avversare l'unità perchè disperato di ottenerla e maggior ragione avrebbero avuto di staccarsi da lui quei patrioti, a cominciare da Garibaldi, che si erano schierati sotto l'insegna unificatrice della Società Nazionale.
A prova di ciò, basta il pensare che il 15 giugno, proprio nel giorno in cui Francesco II riceveva il Salmour, il La Farina scriveva all'abate Bartolomeo a Messina:
Una lega fra Napoli e Piemonte non è possibile e non è neanche desiderabile* Si ripeterebbero gli errori del '48 e tutto finirebbe in un
i) ZAZO, CU p. 5?.
2) Lettera Gropello a Cavour del 1 maggio 1859. In orna ora dotto che, eccetto i corpi svìzzeri, mimiti sempre di tatto punto e ben diretti, l'esercito napoletano si trovava in tristi condizioni, senza spirito militare, senza intelligente direzione, ma aggiungeva clic, sotto altri capi, non era dubbio che potesse essere di grande aiuto alla causa italiana*
3) BIANCHI, citH p. 119.