Rassegna storica del Risorgimento
DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; CAVOUR, CAMILLO BENSO DI ; SALMOUR,
anno
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1943
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pagina
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159
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Cavour e i Borboni di Napoli 159
incerta, perchè nessuno potrà mai stabilire se la nota affidata al Salmour e una lettera scritta poi, il 15 aprile 1860, da Vittorio Emanuele a Francesco II, nella quale il re sardo ripeteva super giù al napoletano profferte d amicizia e d'alleanza, ma concludendole a guisa di minaccia e di ultimatum, fossero sincere o machiavelliche. Noi propendiamo per la seconda ipotesi, che ci sembra si accosti di più al temperamento politico dello statista.
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Un episodio avvenuto in craei giorni vale a colorir meglio la situazione reciproca dei due regni. La notte sul 23 giugno una divisione della marineria sarda diretta nell'Adriatico dette fondo nel porto di Messina. Nel pomeriggio del 23 medesimo il comandante la divisione, commodoro Tholosano, con alcuni ufficiali, e marinai, scese a terra. *) Li accolse una folla plaudente al grido di Viva VItalia, viva Vittorio Emanuele! a cui gli ufficiali risposero con ugual grido; taluni cittadini presentarono loro fiori e un breve scritto che manifestava la volontà dei messinesi d'insorgere in nome della libertà contro il Governo napoletano... Che il Piemonte mandi armi e capi: e noi accorreremo in folla, al grido di guerra sotto la bandiera italiana. Il giorno seguente gli ufficiali risposero con una lettera che avea forma di proclama, lettera che fu pubblicata qualche giorno dopo sul Corriere mercantile di Genova e su altri giornali piemontesi. 2) La lettera-proclama era la seguente :
Abitanti di Messina, l'accoglienza piena di entusiasmo e di cordialità che abbiamo ricevuta da voi mettendo piede sul suolo siciliano ha colmato il nostro cuore di gioia, riconoscenza e di orgoglio. Noi cbc apparteniamo alla famiglia italiana, di cui Vittorio Emanuele è il capo e che rivendica ora i diritti nazionali mettendosi alla testa dell'esercito italiano, come il primo soldato della indipendenza, ne siamo rimasti commossi. Queste testimonianze non erano certo necessarie a convincerci del vostro amore alla nostra cara e comune patria e della vostra simpatia perla gloriosa casa di Savoia che vré-onta già per suoi figli di cuore e di pensiero.
1) Curt. eit.t 274 e passim.
2) Tanto lo scritto dei cittadini, quanto la lettera-proclama sono accennate in una lettera di Tholosano al comandante della marina a Genova, al quale scrisse: Lessi con sorpresa questo indirizzo, pochi giorni or sono in un foglio ed io allora subito volli riconoscere se fosse stato scritto dui nostri ufficiali. Goal conobbi che ì signori di Messina, avevano spedito loro un bouquet di fiori ad essi, ed essi per ringraziomentOi scrissero una lettera, non avendo idea di fiume un formale indirizzo, ma semplice lettera particolare, né supponendo mai che fosse pubblicata sui giornali {La guerra del 1859 per Findipenderuta italiana pubblicata dall'ufficio storico del Comando del Corpo di Stato maggiore. Voi. II, Doc. p. 966). La giustificazione del Tholosano non persuade troppo poiché non sembra possibile che gli ufficiali si azzardassero a scrivere la lettera senza averne tacito consentimento dal loro superiore diretto.