Rassegna storica del Risorgimento

DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; CAVOUR, CAMILLO BENSO DI ; SALMOUR,
anno <1943>   pagina <160>
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Giulio Del Bono
Abitanti di Messina, ricordiamoci delle parole pronunziate da Napoleone III, quando, dopo la gloriosa battaglia di Magenta, e la sua entrata nella citta di Milano, in compagnia del coraggioso Vittorio Emanuele, ha detto:Oggi siale soldati. Queste parole siano sempre presenti alla nostra mente; esse sono uscite dalla bocca del vendi­catore dei diritti dei popoli e del salvatore delle nazioni. Siciliani, i vostri doveri come soldati italiani, sono per il momento la tranquillità, la prudenza, l'ordine, l'unione, la saggezza. L'ora non è ancor venuta per voi di marciare contro il nemico comune e con­tro quelli che lo sostengono. Ma quest'ora non tarderà a venire, e noi siamo certi di vedervi allora correre sotto la bandiera del Re galantuomo. *)
Questi fatti condussero, il 23 medesimo all'arresto di circa quaranta cittadini, e non valsero i buoni onici del Tholosano per ottenerne la liberazione.
Il 25, il Ministro degli esteri Carafa mandò un'acre nota diplomatica al Gropello, dov'era detto : La condotta degli equipaggi della squadra sarda ancorata a Messina, non può essere caratterizzata che come con­traria ad ogni convenienza ed a ogni diritto, poiché essa tendeva, per effetto di ostili dimostrazioni e di grida sediziose a spingere alla rivolta la popolazione le truppe di S. M. 2) La nota continuava poi a deplo­rare i fatti avvenuti, ed a minacciare rappresaglie contro i sudditi sardi, tanto che il Gropello manifestò il proposito di respingerla, ma ne fu dis­suaso dal Salmour e dal Brenier, i quali gli fecero riflettere che tal deci­sione avrebbe potuto condurre a complicazioni imprevedibili e perfino aduna rottura delle relazioni diplomatiche tra i due paesi,in un momento nel quale nulla doveva distrarre il Governo sardo dalla guerra, e la rottura sarebbe stata tanto più spiacevole e avrebbe nuociuto alla causa degli alleati se le circostanze allegate fossero state veramente provocate da un atto sedizioso. 3) Anche il Filangieri si lamentò col Salmour dell'accaduto, e questi rispose che se la squadra sarda era stata causa innocente d'una manifestazione del sentimento dell'indipendenza nazio­nale, fortemente sentito dai messinesi e che se per avventura ufficiali e marinai sardi avevano risposto alle altrui grida, in un modo potevano dirsi quelle di Viva Vittorio Emanuele e Viva VItalia offerte da ufficiali sardi diretti a combattere nell'Adriatico l'oppressore d'Italia.4) Al Canofari, ministro di Napoli a Torino, Cavour si limitò ad esprimere il proprio dispiacere per l'accaduto, promettendo che avrebbe dato ordini perchè nulla di simile potesse ripetersi.
J) BOTTAI-LA, BUtoiredo la revolution de 1800 vn Strile, Bruxelles, 186, voi. I,p. 57.
*) Cart. eit,f 273,
*) Cart. oc., 284.
*) Cart ch~ 284.