Rassegna storica del Risorgimento
POERIO ALESSANDRO ; MONTANELLI GIUSEPPE
anno
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1943
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pagina
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167
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Alessandro Poerio e Giuseppe Montanelli 167
rirjgrazj: solo vo* che sappi che t'inganni credendo che io ti abbia conceduto la mia amicizia; tu l*hai presa, ed io la tua come roba che mutuamente ci apparteneva. Detto ciò, non entro a farti proteste od altrettali dichiarazioni di affetto, delle quali tra noi non è bisogno, e che lasceremo volentieri alle tante coppie di amici che si detestano.
Se aggiungi alle tue cure intorno al mio volumetto cosi malmenato dallo stampatore parigino, l'altra di far si che qualche esemplare sia spedito a Milano prima che escano i miei versi nella strenna del Vallardi, te ne sarò particolarmente obbligato.
Eccoti altri versi. I primi non sono destinati alla stampa; gli ho scritti sotto la prolungata impressione della tua presenza, e desidero che tu gli abbi per comunicati a te solo. Gli altri saranno aggiunti a' pochi componimenti che mi restano da pubblicare.
Mia madre e mio fratello m'incaricano di dirti mille cose affettuose. L'ima e l'altro ti amano di vero cuore. Mio cugino Enrico mi dice averti scritto. H di 21 parti il Bu saccal) ed ormai devi averlo veduto. Le signore Gargallo 2) mi dimandarono di te con molto desiderio di sapere le tue nuove; questa sera le rivedrò e potrò contentarle. Parimenti Carlo Trova più volte ti ha rammentato meco. E, per farla breve, quanti ti hanno conosciuto, ti portano affetto; l'Ajello poi supera tutti.
Questa lettera ti sarà recata dal Salvagnoii che partirà domani con la Maria Antonietta, e si tratterrà un giorno in Pisa. Oh quanto lo invidio anche per quel giorno solo ! A me che credevo questo nostro comune amico infrivolito dagli epigrammi e prosciugato dalle aridità forensi, è stato piacere grande il trovarlo svolto moralmente e pieno d'affetti verecondi e gentili. E so che gli sei caro, ed egli perciò mi diviene più caro.
Spero che la Lauretta mi voglia scrivere in breve. La sua Sofia è pur buona; ti accludo una letterina per lei.3) Ti giuro che mi è restata nell'anima la musica della sua voce.
Dimmi se il Giusti sia tornato, ed in caso che tu lo rivegga in Firenze, salutalo caramente da mia parte, e fagli le mie congratulazioni per Gingillino, massimamente per le terzine.
1) Busacca, non Basana, come legge il De Angclis. Si tratta quasi certamente di Raffaele Busacca, palermitano, valente studioso di scienze economiche. Fautore del libero scambio, prese posizione fra gli anlicabotisli, nella questione del Cabotaggio, che divise aspramente fra loro napoletani e siciliani nel primo decennio del regno di Ferdinando II. Nel 1845, indignato per essersi visto rifiutare la cattedra di economia della Università di Palermo, alla quale aveva concorso l'anno precedente, abbandonò la sua isola e andò a stabilirsi definitivamente a Firenze, ove si occupò di politica e di economia nei giornali liberali La Patria e Jl Costituzionale. Nel 1848 fu eletto deputato di quel Parlamento, e nel 1859, il Bicasoli lo nominò Ministro delle Finanze, Agricoltura e Commercio nel Governo provvisorio. Deputato nel Parlamento italiano, fu auecesaivamente Consigliere di stato e Senatore. Mori nel 1893. Era nato nel 1810. Vedi su lui, A. D'ANCONA, Carteggio di Michele Amari* Torino, 1896, voi. I, p. 188; e, più particolarmente: L. SAMFOLO, Della vita e delle opere di Raffaele Busacca, Palermo, 1895.
2) Sono le tre colte e intelligenti figliuole del già nominato marchese Tommaso Gargallo, letterato ed erudito siracusano (17601842), e della Giulia Grimaldi di Mortone: Anna (1802-1879), Isabella (1806-1874) e Maria Carmela (1809-1891), le quali, o sole, o insieme coi fratelli Francesco (1799-1878) e Filippo (1800-1868), vivevano allora a Napoli. Su tutti, vedi il eit, Carteggio di Michele Amari, voi. I, p. 2 e passim; e, in particolare: TOMMASO GAHGALLO, Opere edite ed inedit publicate dal Marchese Filippo Francesco di Castel Leruini, voi. I, Memorie Autobiografiche. Firenze, Le Mounier, 1893 pp. 84-86.
*) Anche questa letterina manca, 4