Rassegna storica del Risorgimento

POERIO ALESSANDRO ; MONTANELLI GIUSEPPE
anno <1943>   pagina <169>
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Alessandro Poerio e Giuseppe Montanelli 169
Mando questa lettera al Salvaglieli pregandolo di consegnartela, se sei in Firenze, o di metterla alla posta, se sei tornato a Pisa.
Mia madre e mio fratello caramente ti salutano. Parimenti le Gargallo e Cado Troya ti dicono mille cose. Parlami di te, delle Parrà. Aspetto con impazienza tue lettere, ed abbracciandoti mi raffermo
Tuo Afl> Alessandro Poerio.
P. S. Qui è giunto qualche esemplare delle poesie del Giusti ristampate. Fa che ne abbia uno anch'io.
G. Montanelli e L. Parrà ad A. Poerio
XXIV. Caro Sandro,
Scrivo in questo foglio dove domani scriverà anche la Lauretta. Io partirò per Varramista, di lì a Fucecchio, e da Fucecchio nella futura settimana a Firenze. Tornato da Firenze ti riscriverò di nuovo, e ti parlerò di Gino, della Fatinola, di Salvagnoli. e forse di Bista. La tua lettera che ho ricevuta stamane è stata per me una vera festa, L'aspettavo con estrema ansietà. Le poesie che mi hai mandato sono veramente belle. La prima mi ha commosso e non saprei esprimerti con parole l'effetto che mi ha fatto. Ti dirò solo che dopo averla letta ho sentito il bisogno d'abbracciarti. Mi dispiace per gli altri che non debba essere sentita. La volevo leggere alla Lauretta, certo che col dirmi di comunicarla a me solo tu non avevi inteso di proibirmi di fargliela sentire. Ma la Lauretta ha interpretato le tue parole piò strettamente, e non l'ha voluta sen­tire. La Sofia è stata sensibilissima alla tua letterina, e ti saluta tanto tanto come pure la mamma, il fratello, e cugini. Parla di tutti voi con molto affetto Anche l'Emilia Fantoni m'incarica di salutarti. Sono grato alla memoria affettuosa che conservano di me le Gargallo, il Troya e quella gentilissima anima dell'Ajello. Ti faccio presso tutti interpetre de' miei sentimenti. La lettera che Enrico dice avermi scritto non l'ho rice­vuta. Salutalo pure unitamente all'altro cugino. Per tua madre* e per tuo fratello i saluti sono troppo poco. Sebbene debbono sapere che li amo, ti prego a ripeterlo loro. Quante volte penso a quella tua buona mammina, e all'affetto col quale mi accoglieva! Sto assai bene di salute. Anzi posso dire che da un pezzo non sono stato così. Desidero di te altrettanto. Giusti è a Varramista. Che bella cosai domani tutti là da Gino mi domanderanno di te e sarà per me un gran piacere il rammentarti con persone
che tanto ti amano e ti stimano. Addio per ora. Ama il
tuo off."10
G. Montanelli,
XXV. D Caro Amico,
Da molto tempo sento un grandissimo desiderio di ringraziarvi di tutte le genti­lezze che avete usato alla mia Sofia ma vi ho scritto tanto nel passato e vi scriveva poi Montanelli e Sofia al loro ritorno, io ho avuto ritegno temendo di troppo ricordarmi a voi e moltiplicare tanto le lettere. Indovinate la mia gratitudine e tenetemi per
J) È sullo stesso foglio della precedente.