Rassegna storica del Risorgimento
POERIO ALESSANDRO ; MONTANELLI GIUSEPPE
anno
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1943
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pagina
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170
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170 Nunzio Coppola
nconoscentissima a voi mio caro Sandro, alla vostra buona mammina e al vostro fratello Carlo. Sofia mi parla molto di voi tatti con attaccamento e con affetto; essa vi saluta tatti e vuole che crediate alla sua riconoscenza e al suo amore.
Invano io ho cercato le nuove della vostra salute nelle due vostre lettere a Montanelli e a Sofia, auguro bene di questa vostra dimenticanza Quanto mi è dolce di potere ora parlare dì voi con delle persone che vi conoscono e vi amano, non posso csprimer-velo. Sono anche contentissima della vostra tenera amicizia con Montanelli: io era certa che vi convenivi al punto di diventare due intimi amici, necessari l'uno all'altro. Ho sentito una vostra poesia magnifica. Montanelli voleva leggermi anche l'altra; ma mi credo compresa nel veto non trovando ragioni per esserne esclusa. Montanelli giudica del vostro affetto per me da quello che io ho per voi e qui è lo sbaglio. Caro Poerio non crediate che ci sia un senso nascosto di esigenza, di pretensioni o di rimprovero in queste mie parole vi dirò che e tanto giusto che voglia più, bene a voi che voi a me, che voglio che sia così, al punto che non mi occupo della misura del vostro bene e mi compiaccio infinitamente di sentire quello che vi voglio inlimitato. Ma quanto io vi parlo di cosa insignificante! a me manca la misura a volte! perdonatemi tanto più non posso strappare quello che ho scritto. Montanelli è dall'altra parte.
Giusti è stato qui ieri l'altro veniva da Varamista. Esso ha fatto le delizie di Milano, seccato dalle gentilezze, dagl'inviti, da l'essere ricercato, e stato brusco scortese taciturno, ma l'adorazione non diminuiva per questo, tutti volevano conoscere il Giusti, avere il Giusti. Passerà l'inverno in Pisa da un mio amico e parente dei Parrà. Giovine di moltissimo ingegno originale! originale!! da fare spece; buono come un angiolo, generoso quanto mai; lungo lungo; magro sternuato;l) famoso per dare pugni quando occorre, dnellista, patrìhista e con tutto questo quieto, dolce al possibile; questo giovine che si chiama Frassi 2) ha scritte diverse commedie che dicono essere molto belle; ma non le ha pubblicate ancora e scrive continuamente. Apre casa adesso, darà molti pranzetti, molto tabacco, promette fare delle sue sale il paradiso dei giovanotti. Esso mi diceva l'altra sera che desidera infinitamente conoscervi e che venghiate questo inverno. Abbiamo Ibraim Pascià che è per partire per la Francia eoa il suo medico l'Alemond. L'altro giorno uno dei suoi ciamberlani li porgeva le mutande e li caddero di mano; Ibraim li lasciò andare un solenne schiaffo; il ciambellano non fece nessun moto. Ditemi se avete il Bini. Spero che avete VHistoiredu consolai et de VEmpire di Thiexs, vorrei saperlo.
Rinaldo vi saluta e vi ricorda con affetto. Forse uno dei miei figli passerà qualche mese in Napoli dell'inverno o della primavera. Voi scrivetemi presto di fissarvi il quartiere* poiché non volete venire a stare né da me né da Montanelli. Io vi darò un quartie-rino da giovinetto separato dai nostri e inclusive con la scala segreta. Che piacere se potessi conoscere la vostra ottima madre; come Sofia sarebbe contenta di prestarle le sue core; come tutte desideriamo che ci conduchiate anche il vostro fratello. Prometteteci questi piaceri. Gradite i saluti di tatti di casa della mia Emilia e di suo marito e credetemi vostra come sempre
aff." Amica li, Parrà.
I) Sic! Forse voleva diro estenualo.
z) Giovanni Frasai. II ritratto risponde a pennello a quello tratteggiatoci dal Martini nelle oit. Memoria inedite del Giusti, p. 236. Vedi anche: Epistolario, IV, p. 216; e A. D'ANCONA, Ricordi Storici, p. 244.