Rassegna storica del Risorgimento
POERIO ALESSANDRO ; MONTANELLI GIUSEPPE
anno
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1943
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pagina
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171
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Alessandro Poerio e Giuseppe Montanelli 171
Pisa 31 Ottobre 1845.
Dateci presto le vostre nuove. Pensate che qui si sono moltiplicate le persone che s interessano a voi a tutti i vostri e vi amano. Spero che non vi asterete di darmi le vostre commissioni se ne avete, se desiderate qualche cosa di qua, vi prometto di farle a tutte le condizioni che vi piacerà impormi.
G. Montanelli ad A. Poerio
XXVI.
6 Novembre 1845. Caro Sandro,
Sono di ritorno da Facecchio senza essere andato a Firenze come avevo fissato. Venerdì fai a Varramista dove mi obbligarono a restare fino a sabato mattina. Vi era anche Giusti. Non ti so dire quanto piacere facesse a Gino il sapere le tue nuove. Mi ripete più. volte che tu sei fra i pochissimi che stima molto per ingegno, per cuore e per carattere, e vorrebbe averti vicino. Ma verrà davvero? mi domandava e mi dimostrava che festa sarà per lui quando potrà abbracciarti. Gli dissi che il suo frammento sull'Educazione ti era molto piaciuto; e benché Viesseux gli avesse già comunicata la tua lettera godè molto di risaperlo anche dalla parte mia, perchè la tua approva- zione è per lui valutabilissima. Parlammo delle tue poesie. È ansioso di sentire le nuove che hai fatte. Mi dispiacque di non aver portato meco quella alla giovinetta. Ce del buono di mólto ripetè diverse volte con quella sua voce tonante c'è del buono di molto Che ne dici, Centofanti ? E Centofanti ne conveniva. Ti ripeto questo, perchè il giudizio di nomini come Gino e Centofanti deve incoraggiarti a seguitare. Anche la Marianna parlò di te con grandissimo affetto - Giusti pure. Tutti ti vogliono bene, tutti ti aspettano Giusti viene a passare l'inverno a Pisa. È contento che Gingillino ti sia piaciuto e ti scriverà fra qualche giorno Non occorre che ti dica che tanto Gino quanto la Marianna e Giusti m'incaricarono di salutarti caramente.
Non essendo andato a Firenze e non andandoci altrimenti per ora ho scritto a Viesseux che mi mandi le due copie delle tue liriche delle quali tu gli scrivesti. Appena le avrò penserò a fare le correzioni, e a mandarle a Manzoni, Malici, e altri per la prima occasione. Ho fatto recapitare a Marsiglia l'altra tua lettera per Fontana, e t'avviserò quando mi giungeranno le copie che son là Eccomi alle tue poesie delle quali non ti parlai che in genere nell'altra lettera Quella a me mi pare perfetta. E per quanto l'abbia scrutata da tutte le parti non ci trovo nei. In quella alla Giovinetta la prima e la seconda strofa non mi lasciano nulla a desiderare Sono belle, belle, belle, di bellezza greca* La terza non mi soddisfa pienamente neppure colla correzione che ci bai fatta. Potrei dirti con un lungo discorso le ragioni del mio giudizio Ma siccome credo che se è vero lo sentirai da te, e muterai la strofa me ne astengo Anzi tengo per certo che se tu senti che la strofa sta bene, io non ho ragione e mi dispiacerebbe che tu la mutassi. La quarta era bella prima, ma è anche più bella corretta I due ultimi versi sono tali che non me li posso levare dalla testa. Vi 6 in questi due versi la rivelazione d'una gran verità, e più volte occorrerà di ripeterli Specialmente quel pertinace è una maraviglia Lo quinta e la sesta pure mi piacciono molto e non ho nulla da dire Seguita a mandarmi di mano in mano quel che fai. La visita della tua poesia è per la mia anima un avvenimento - La Lauretta ti scrisse, e ti dice molte cose affettuose. Le sue figlie Bono in campagna Ho ricevuta la Guida con una letterina d'Enrico - Ringrazialo e della Guida, e della lettera - Gli risponderò