Rassegna storica del Risorgimento

POERIO ALESSANDRO ; MONTANELLI GIUSEPPE
anno <1943>   pagina <172>
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172 Nunzio Coppola
forse domani - Sono cominciate per me le noje. Debbo assistere agli esami ! - Ih quest'altra settimana comincierò le lezioni Ricordami alle ottime Gargallo, a Troja, a Ajello. Abbraccio tuo fratello - parla a tua madre dell'affetto che ho per lei - e credimi come sempre
tuo aff.0 amico G. Montanelli.
L Edizione di quelle Poesie non è la buona che verrà tra poco e che avrai appena venuta.
A. Poerio a 6. Montanelli
XXVII. Caro Beppe, Napoli, a di 18 Novembre 1845.
Ebbi la lettera della Lauretta de* 31 ottobre, nella quale mi scrivesti e dipoi la tua de' 6 corrente mese. Voleva risponder subito, ma avendo conosciuto il signor Sam-bolino giovane assai colto e gentile ed amico tuo, il quale partirà il 26 con V Ercolano, risolvei di valermi di questa opportunità. Siccome frattanto si è mutato il tempo di ottimo in pessimo e par che voglia durare, temendo di qualche ritardo nella partenza de vapori, scrivo per la posta riserbandomi di scriverti più a lungo per mezzo del Sambolino.
Ier sera vidi le Gargallo che caramente ti salutano. Altrettanto fa Carlo Trova, il quale ti manda un suo articolo in difesa della sua opinione intorno al Veltro allegorico di Dante. Anche la Guacci4ti si rammenta, e riverisce la Sofia. Cosi pure la famiglia Co demo *)
9 La famiglia Codemo si componeva allora del prof. Michelangelo, da Pcderobba (17971861) novelliere e professore di belle lettere, della moglie Cornelia Sale (figlia del marchese Luigi e della verseggiatrice Fiorenza Vcndramin) e delle due figliuole Luigia, scrittrice (sulla quale vedi: B. CHOGE, La Letteratura della, nuova Italia, voi. V, Bari, 1939, p. 87) ed Eleonora. La Cornelia aveva sposato in prime nozze il conte Alvise Mocenigo dal quale aveva avuto tre figliuoli. Il Codemo era stato inviato dall'Ateneo di Treviso quale suo rappresentante al Congresso degli Scienziati a Napoli nel 1845: dove già in viaggio di diparto era stato colla famiglia l'anno precedente, e in quelle due volte aveva avuto l'occasione di conoscere molti degli uomini che troviamo nominati in queste lettere, come vieu ricordato dalla figliuola Luigia, nel suo libro di ricordi: Pagine famigliari, che ho spesso citato, ma nel quale sono da correggere mol­tissime confusioni e grossolane sviste. Si vedano, anche della stessa: Svaghi, Treviso, anno 1880, e Versi, con notizie biografiche di G. Sindoni, Cecchini, 1868. Il Poerio aveva conosciuto il prof* Codemo, in compagnia di sua moglie sig.** Mocenigo Sale, la quale dicono in greco ed in latino dottissima, in casa della poetessa Giuseppina Guacci, e lo aveva avuto subito caro, perchè questi gli si era dichiarato molto amico del Tomma­seo, e gli aveva rinfrescato il ricordo di un altro che era stato assiduo compagno della sua prima giovinezza trascorsa per quattordici mesi, durante l'esilio, a Trieste: del poeta, cioè, Pasquale Giuseppe Beacnghi degli Ughi; dell'ingegno del quale il Poerio fa l'elogio con alte parole di stima; e tanto più è lieto ora di sentirselo ricordato, in quanto lo sa tenuto in pregio anche dal Tommaseo. (Da lettere del Poerio al Tomma­seo del 20 gennaio e 12 giugno 1814, conservate nella Biblioteca Nazionale Comunale dTi'irenze, e già parzialmente pubblicate dal CROCE (// viaggio oit., p. 202) e dal CiAMi'fm (fase. cit. di questa Rassegna* pp. 596 e 598); nel quale ultimo per altro è da correggere, tutt'e due le volte, il nomo Bescnghi in Bcsenghi, come del