Rassegna storica del Risorgimento

POERIO ALESSANDRO ; MONTANELLI GIUSEPPE
anno <1943>   pagina <174>
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174 Nunzio Coppola
Addio, carissimo Montanelli. Resta inteso che abbi scritto a Marsiglia per far venire gli esemplari delle mie liriche. Se ve ne sieno in Lugano presso Ruggia 3 non mi è riuscito ancora sapere. Vedi se riuscisse a te. Aspetto con gran desiderio la lettera che mi annunzi del Giusti. Scrivi e riscrivi al Tuo
AflF.B, A. Poerio.
Mia madre e mio fratello mi sgridano perchè ho tralasciato di scriverti che l'una ti ama come madre, l'altro come fratello.
xxvm.
Napoli, 21 Novembre 1845. Carissimo Montanelli,
Scrissi per la posta alla Lauretta ed a te il 18 corrente nella medesima lettera. Questa ti perverrà per mano del signor Sambolino il quale ti consegnerà parimenti due esemplari dell'opuscolo di Carlo Troya di cui ti ho già fatto cenno, l'uno per te, e l'altro pel professore Bonaini*) che ti prego anco di riverire da mia parte. Il Sigr. Avvocato Trevisani amico di Troya e mio ti fa omaggio del primo fascicolo di un suo lavoro circa l'elemento cristiano e cattolico nelle sue relazioni con la legislazione. Mi astengo dal profferir giudizio; sono studj tuoi, e mi parrebbe arroganza.
Uno de* più ingegnosi e dotti e buoni giovani di questa città, Stefano Cuscini il quale non potei farti conoscere perchè era in Provincia, tornato a Napoli è stato assa­lito da fiera emottisi e non ho potuto non risentirmene. Ora va alquanto meglio, e fa concepire speranze di guarigione compiuta purché si assoggetti ad una strettissima cura, e di poi s'attenga ad una regola di vita non meno stretta* Ma parte per questo dispiacere, parte per altri i quali non mancano, parte forse anco per l'intrinseca natura del mio male, gli accessi del mio singhiozzo sono stati assai frequenti da 15 giorni in qua, e pocanzi ne ho avuto uno assai molesto. Tutto ciò sempre più mi dà una grande impazienza di questo soggiorno ed una voglia smaniosa di andar via; ma non so ancora se mi verrà fatto, e tanto e cosi vanamente l'ho desiderato che stento a crederlo possibile.
Nella lettera scritta per la posta ti mandai la terza strofa de* versi ad una giovi­netta, che tu meritamente condannavi, mutata il meglio che seppi. Tornatovi sopra, com'è mio costume, me ne contento, e mi par che in essa non venga meno la mossa del componimento. Ma nella quarto, la cui prima correzione a te non dispiaceva, mi avveggo che il desiderio di far meglio mi ha traviato, e Vambo superbi mi sa di pretensione e di stento, ed il frode in ultimo del verso, col forati in principio dell'altro mi snona duro e spiacente* Il mio errore fu di mutare troppo nella prima correzione Sento che avrei dovuto lasciar correre, in quanto alla mossa, quel che m'era venuto scritto nel calore della composizione, migliorando, e non già mutando. Non è questa la prima volta che dopo molte correzioni, e cambiamenti, e pentimenti, mi accorgo di dover tornare io.* dietro. Leggi la quarta strofa in questo modo, al quale fermamente mi attengo perchè
i) Giuseppe Ruggia, noto editore di libri patriottici italiani in Lugano. 2) Sul prof. Francesco Bonaini di Livorno (1806-1874) vedi in questa Hussegna (a. XXIV, fase. II, p. 278, n. 3) il citato scritto di IL Mondello.