Rassegna storica del Risorgimento

POERIO ALESSANDRO ; MONTANELLI GIUSEPPE
anno <1943>   pagina <175>
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Alessandro Poerio e Giuseppe Montanelli 175
esprime quel che io voglio dire senza anticipar su* due ultimi versi, come Lo fatto nella seconda correzione con l'Intemerato serbi:
Allo spontaneo senso
Dell* ingenuo tuo cor non fece frode
Tuo lignaggio superbo e l'ampio censo
E la seguace lode;
Dal mondo reo con pertinace cura
Ti custodì Natura.
Ma ne* componimenti fatti a riprese e troppo ritoccati, è oltremodo difficile che le rappiccature e saldature non si veggano. Dimmene schiettamente il parer tuo, e se non sono riuscito a rimpastare il componimento ed invece l'ho rattoppato, lo metterò co* versi sulla Cascata di Sciaffusa1) e con molti altri.
Trascrivo in foglio separato l'ultima poesia da me scritta. E un saluto all'Impera-dorè di tutte le Russie. Qui lo sdegno mi ha tenuto luogo d'estro. Si natura negat, facit indignatìo versum. E buono o cattivo che sia il componimento, non è capace d'altra lima. Ora sento che ricadere- nel mio languore.
E cosa a te già nota, ma a me troppo dolce a ripetere quanto mia madre e mio fratello ti stimino ed amino. Enrico ed il fratello ti si rammentano. Con Ajello, Trova, la diacci, le Gargallo si fa un gran parlare di te.
Parlami del tuo corso di lezioni, e nou mi credere cosi avverso a questi studj che non m* interessino quando si tratta di te. Dimmi se hai lunati que' versi fatti in Verona e poi rifatti in Napoli.
La Gnacci mi fa istanza per saper che sia della sua Canzone su Colombo, ed il Puccini non mi scrive. Consegnai una lettera al Saivagnoli che gliela fece ricapitare. Anche a me premeva sapere se gli fosser giunte le prove delle stampe con le correzioni fatte; mi dorrebbe che la mia Lirica su Canova, oltre i difetti suoi proprj, uscisse senza l*ultima lima e storpia di mende tipografiche.
Tante cose a tutta la famiglia Parrà, segnatamente alla Lauretta ed alla Sofia
anche per parte di mia madre. Addio. Aspetto tue lettere, e caramente abbracciandoti
mi raffermo
tuo Afl>
Alessandro Poerio.
(volta)
a di 27 Nov.
Questa lettera fu scritta il 21 corrente e dovea partire il 23, ma il Sambolino è venuto di poi sempre differendo la sua partenza, e par che sia per trattenersi qua anche una parte del dicembre.
Si presenta invece l'occasione del Sig. Gabussi amico di mio cugino Enrico. Rice­verai per mezzo suo questa lettera. Sento ch'egli dimora in Pisa per attendere agli studj e eh1 e amico tuo.
Ho riveduto più volte il Marchese Selvatico il quale mi è andato molto a genio, né solo per 1*ingegno e perle cognizioni, ma per l'altezza dell'animo e la lealtà del carattere che mi sono parate in lui non comuni.
') Ora editi nel eit. fascicolo di Civiltà Moderna.