Rassegna storica del Risorgimento

POERIO ALESSANDRO ; MONTANELLI GIUSEPPE
anno <1943>   pagina <179>
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Alessandro Poerio e Giuseppe Montanelli 179
genere delicato, ogn' intoppo è morte. Concordo teco nel lasciare spontaneo senso, e ricco invece à*ampio (ed aggiungo che a superbo bisogna sostituire altra voce più pro­pria come p. es.: patrizio) ma non so indurmi a preferire perpetua a seguace. Seguace mi sembra dir pia. Ho mutato e rifatto parecchie volte, ma senza soddisfare a me mede­simo. Sono inclinato a sopprimere questa poesia. Del resto avremo agio da parlarne più riposatamente, quando verrò costa, il che spero possa essere verso la fine di Gennajo od i principi di febbraio 1846.
Ti assicuro, mio caro Beppe, che più considero la difficolta dell'arte, e più mi sconforto. Sento le forze disuguali all'aspirazione; né può essermi degno allettamento la speranza delle lodi che veggo profuse anco ai poetastri. Rinascono i rimorsi dell'ino­perosa vita che ho menata a fin di proseguire un fantasma che non mi è dato raggiun­gere. Avrei potuto essere mediocre Avvocato, e che so io ? Ora mi sento esser nulla.
Mi duole che il Fontana non ti abbia ancora risposto né mandati gli esemplari del mio volumetto. Sta a vedere che come dopo due anni non ho potuto sapere se gli altri si eno oppur no in Lugano, così non potrò neppure avere quelli che indubitatamente sono in Marsiglia I In caso che ti sien mandati, fammi sapere le spese di posta, acciocché possa immediatamente rimborsartene, e trova occasione sicura perché io ne riceva man mano alcuni esemplari, essendone richiesto da parecchi amici e conoscenti* Quelli di Lugano furono spediti (così mi scrisse il mio corrispondente in Parigi) a* fratelli Ciani successori del librajo Ruggia. Resto inteso non essersi ancor presentata occasione per Milano.
Risaluto caramente il Giusti. Alla Parrà tante e tante affettuosissime cose anche per parte di mia madre e di mio fratello. Dì alla Lauretta che sempre che scrive l'avrò caro, ma non lo faccia per complimento. Mi duole che il Ruschi sia stato poco bene. Digli quanto volentieri io lo rammenti.
Il Puccini mi avea risposto fin dal 9 Novembre, ma o p[er dimenticanjza *) del Salvagnolij od altra ragione, la lettera non mi pervenne che pjoco] fa. Dice che le correzioni son fatte, e che la Raccolta uscirà a* primi dell'anno venturo. I tuoi versi che, da te recitati, mi piacquero, spero che sien per piacermi anche più dopo le corre­zioni fatte, e leggendoli riposatamente.
D Cav.r Bozzelli entrò in terna col B. Winspeare e col B. Galluppi come candidato per l'elezione di un membro dell'Accademia delle Scienze. Ebbe 22 voti sopra 29 quando si procedette alla votazione definitiva con vittoria più desiderata che sperata dagli amici suoi. Son certo che ciò ti farà gran piacere. Egli ti saluta affettuo­samente. Così pure le Gargallo, e la Guacci, ed Ajello, ed in generale chiunque ti ha conosciuto qua. Da parte di mia madre e di mio fratello"le più care cose che si pos­sono immaginare. Scrivimi quanto più spesso ti verrà fatto tra le tue occupazioni e credi alT invariabile affetto del rn
Alessandro Poerio.
L. Parrà ad A, Poerio XXXII.
È temete, ingraiissiraa creatura, che io vi possa scrivere porco mplimento ? bravo 1 Per punirvi state a sentire. Prima prima del mio progetto di andare, due anni fa, da Roma a Napoli, io moriva di voglia di scrivervi; mi struggevo di potervi dire tutto
i) Qui i] foglio è lacero. Vedi in seguito n. CVIII, la lettera del Puccini.