Rassegna storica del Risorgimento
POERIO ALESSANDRO ; MONTANELLI GIUSEPPE
anno
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1943
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pagina
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180
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180 Nunzio Coppola
il bene che vi volevo; sognavo e almanaccavo di rivedervi come una felicità. II mio silenzio è derivato dal timore che ho avuto di esservi peggio che indifferente, dal non volervi annojarc di me. adesso ancora vi scrivo quanto lo farei per non seccarvi; come vedete il verso dei miei complimenti hanno una direzione opposta a quella che voi vi figurate. Montanelli poi dice che ora vi scrivo più di rado de i mesi scorsi, prima che vi conoscesse, per che sono gelosa del bene che li volete: io vado in collera quando me lo dice; mi sdegno; ma è vero; velo dioo in confidenza, mi fido della vostra segretezza, non che mi fido degli uomini ma mi fido degli angioli. Da questo mio segreto rivale sento che pensate per davvero di essere qui presto, qui nel mese entrante! qui voi, mio caro SandroI quando ci penso bene bene non ci credo. Non so poi dirvi l'effetto che mi fa quando ci credo. Quante carezze vi faremo tutti, Sofia è impaziente, Emilia anche, mio figlio, Fantoni gli amici tutti anelano che si realizzi questo vostro arrivo. Scrivetemi quando pensate di partire vi vogliamo andare incontro. La vostra poesia inserita nella raccolta piace immensamente ed è stimata la gemma di quella.
Da poi che Giusti è in Pisa scrive assai e molto bene troverete che ha fatto delle cose nuove che vi piaceranno molto, esso è tutt'un altro da poi che è in Pisa quando sarete qui vedrete quello che fa di mattìe in casa mia la sera 1 La sua salute è ottima benché non abbia perso del tutto il vizzio di lamentarsene, esso mi dice di volervi scrivere tutte le volte che parliamo di voi e ne parliamo tutt'i giorni intanto vi saluta molto affettuosamente vi aspetta anche lui con vera impazienza vi saluta anche Rinaldo. Montanelli andò due giorni sono a Firenze per ritornare domani al suo ritorno vi darà le nuove dei comuni vostri amici.
Spero che la vostra salute e quella della buona vostra madre saranno buone quanto lo desidero. Fate gradire tanto alla Mamma quanto al vostro fratello i saluti di Sofia e i miei complimenti affettuosi. Tutti della mia famiglia vi mandano a dire molte amicizie.
Voi credetemi vostra come sempre afr>* Àrnica
Lauretta Parrà.
Pisa 29 D.w
G Montanelli ad A, Poerio
xxxra.
6 Gennaio 1846. D Caro Sandro, Avrai ricevuto da qualche giorno una lettera della Lauretta. Sono stato a Firenze e a Fucecchio. Ho dato a Gino la bella notizia che verrai presto. Figurati come l'ha gradita! Ma verrai davvero? Dirò come S. Tommaso: Finché non vedo non credo. Io non sono stato troppo bene di salute, ma ciò non mi ha impedito di seguitare le mie lezioni e i miei studi. Ho troppo da fare e questo mi nuoce. Seppi da Sombellino che agli altri tuoi incomodi s'era aggiunto quello prodotto da una cascata! Benedetta astrazione: avere la vista corta, essere astratti e sentirsi un bisogno prepotente di correre, le cadute sono inevitabili. Almeno Dio voglia che non ti facciano mai del male, e che tutto al più n'esca un'ode comò quella del Parinl. IUngrazxerai tanto il Troja del suo libretto. Non l'ho ancora letto perchè non posso distrarmi punto dalle occupazioni legali, ma lo leggerò presto. Ringrazia pure il Trevisani. Ho letto una parte del suo
l) È un apografo come si ricava dal (e) del penultimo rigo. Non vi è altra indicazione; nò so dove possa essere andato l'autografo.