Rassegna storica del Risorgimento

POERIO ALESSANDRO ; MONTANELLI GIUSEPPE
anno <1943>   pagina <182>
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182 Nunzio Coppola
Ier sera vidi le Gargallo che affettuosamente ti salutano. La Guacci parimenti. Ajello è qualche giorno che non lo veggo. Attende con molta alacrità allo studio del tedesco, e fa Bene sì per poter leggere originalmente le opere de' loro filosofi, si per acquistare una esatta idea del vero carattere di quella letteratura, cose, com'egli giudi­ziosamente dice, necessarie a lui che vuole occuparsi della storia della italiana poesia; che nell' integrare e differenziare consiste ogni compiuta trattazione di un sub biotto. Egli è un ottimo giovane e dotato di quella perseveranza animosa che suol raggiungere l'altezza dello scopo. Di tre bellissime speranze fiorite nel medesimo tempo in Napoli, egli solo rimane. Il povero Cusani passò a miglior vita a' 4 di questo mese, ed il GattiJ) si è dato ad una vita dissipata e balorda, e disperde in epigrammi l'ingegno, e la dignità dell'animo prostra in adulazioni interessate a' potenti, cosa dolorosissima a pensare che veramente la Natura lo chiamava a lasciare Orma di sé nelle lettere.
Del Tommaseo ho letto il discorso intorno a' sussidj dotali, e mi è piaciuto assai. A lui ne ho scritto con lodi minori di quel che sento, poiché so com'egli spesso della lode adombri, più che altri non farebbe del biafsimo.] 2) Per tutto lo scritto scorre una spontanea vena d'affetto, e lo stile [da] poche mende in fuori, è snello ed efficace, e qualche volta splendido ed eloquente.
I miei cugini ti salutano, specialmente Enrico. A lui la Cornelia Codemo non ha scritto da Roma. Il favorito è stato Florio, il quale ha già ricevuto due sue lettere. Dopo Quaresima anderanno a Firenze.
Tante cose a Beppe Giusti. La Lauretta mi scrisse che la sua vena poetica gli abonda dacché dimora in Pisa, e ne godo sommamente. Egli è uno de' pochissimi veri poeti che abbia ora l'Italia, e sopratutto quando sceglie soggetti degni di sé s'alza meravigliosamente. Ti ringrazio di avermi rammentato a Gino. Gli scriverò per raccomandargli un Conte pollacco al quale darò forse una lettera anco per te. Chiac­chiererei teco dell'altro, ma mi accorgo che del foglio non rimane che la pagina perla soprascritta. Addio; di nuovo tante cose alla Parrà, e caramente abbracciandoti mi dico
Tuo afl> Alessandro Poerio.
L. Parrà e G. Montanelli ad A. Poerio
XXXV. Caro Poerio
II vostro silenzio mi fa un male orribile. Sono certa che avreste già risposto alla mia ultima lettera a quella pure di Montanelli se non ci fosse nulla di nuovo che ve lo impedisse. Auguro che la causa di questa dolorosa privazione per me per tutti quelli che vi amano qui e chiedono le vostre nuove con interesse sia motivo di gioja per voi, mio caro Sandro. La mia agitazione per l'incertezza in cui sono del vostro benessere morale e fisico ha tregua qualche volta prevalendo 8) al timore i desideri e la speranza ; allora mi persuado che siete tutto occupato nei preparativi di partenza ohe ci volete fare una sorpresa arrivando qui inaspettatamente. Oh come sarebbe completa questa sorpresa malgrado che siate aspettato da tanto tempo tutt' i giorni ! Io ho provato che
0 Stanislao Gatti, sul quale vedi F. D SANCTJS, op. cit. ed. N. Cortese, p. 390.
2) Il foglio è lacero.
3) Parola indecifrabile nell'autografo, che ho cercato di sostituire approssima­tivamente a senso rispettando il numero delle lettere.